L’AQUILA – Le imprese locali sono restate a guardare mentre dal nord, 7 ditte si sono giocate l’assegnazione dei lavori per la bonifica della frana del Chiarino, indotta dal sisma, e la messa in sicurezza dell’adduttrice idrica. Importo dei lavori: 891.000 euro. L‘Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune dell’Aquila infatti – afferma l’Ance in una nota – ha ritenuto di non invitare alla gara ristretta le nostre imprese, pur sapendo che in questo momento di stasi per la ricostruzione del cratere, molti imprenditori stanno mettendo i lavoratori in cassa integrazione. Gia’ da tempo l’Ance L’Aquila ha chiesto chiarimenti sulle procedure e sulle scelte. Alla totale indifferenza e’ seguita una richiesta di accesso agli atti da parte ANCE ed una diffida legale. L’ultima strada sara’ quella del ricorso al TAR per compensare una palese ed ingiustificata discriminazione. Ci sono infatti molte imprese locali certificate – prosegue l’associazione – che hanno eseguito lavori per importi e complessita’ tecniche di gran lunga superiori. Le ditte, che lo scorso 31 marzo con una lettera sono state contattate per fornire il preventivo di offerta sono, chissa’ perche’, di Brescia, Belluno, Bolzano, Genova e Trento. “Vorremmo conoscere su quali elementi si e’ basata la preselezione” commenta il Presidente Frattale che aggiunge: “Le regole vanno rispettate da entrambe le parti. Gli imprenditori locali hanno voluto impostare fin dall’inizio la loro linea etica sui principi di correttezza e trasparenza. Il caos non conviene a nessuno ne’ agli appaltatori ne’ agli appaltanti”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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