L’AQUILA -Un migliaio di manifestanti hanno aderito allo sciopero generale indetto dalla Cgil, sfilando dalle 10 di questa mattina per le vie di Sulmona. Nel capoluogo peligno sono arrivati otto pullman provenienti dai centri della provincia di cui 4 dal capoluogo. E la scelta di Sulmona da parte degli organizzatori non è stato affatto casuale: oltre 30% di disoccupazione con le ultime fabbriche che continuano a chiudere e 1000 persone in cassa integrazione.

Il corteo è durato un’ora per poi confluire in piazza XX Settembre dove si sono succeduti i discorsi dei rappresentanti sindacali, dei politici e degli studenti. Hanno sfilato tra gli altri l’onorevole Giovanni Lolli, i consiglieri regionali Giovanni D’Amico e Giuseppe di Pancrazio, il consigliere provinciale Enio Mastrangioli, il presidente della Comunità montana peligna Antonio Carrara e alcuni consiglieri comunali d’opposizione.

Tutti hanno evidenziato la necessità di un’inversione di tendenza rivendicando il diritto al lavoro e la necessità di arrivare alla firma dell’accordo di programma per arrestare la crisi economica in cui si è avvitata da anni la Valle Peligna. Molti i negozianti che durante lo svolgimento della manifestazione hanno abbassato le saracinesche. Dai dati forniti dalla Cgil avrebbero aderito alla manifestazione il 100% dei lavoratori dell’officina ferroviaria di Trenitalia con sede a Sulmona, il 30% dei dipendenti della Magneti Marelli e il 50% del Palazzo di giustizia. Hanno aderito anche i Comitati cittadini per l’ambiente, l’Uds, Rifondazione comunista, il sindacato dei pensionati, i precari della scuola, metalmeccanici e gli studenti.

Oggi sciopero CGIL in 4 città abruzzesi. Aderiscono anche Sel e Prc.

Un lavoratore abruzzese ogni 5,6 e’ in difficolta’, i disoccupati di questa regione sono passati da 38mila a 50mila, rispetto al 2008 sono stati persi 15.000 posti di lavoro, tra il 2000 e 2009 l’Abruzzo e’ diventato l’ultimo in Italia per cio’ che riguarda il Pil (con un – 4) e le previsioni per il 2011 non fanno sperare nulla di buono (- 2,2 nel decennio). Sono alcuni dei dati forniti oggi dalla Cgil Abruzzo che ha annunciato ufficialmente lo sciopero generale fissato per venerdi’, 6 maggio, che in Abruzzo portera’ i lavoratori ad incrociare le braccia 4 ore piu’ 4. Le manifestazioni si terranno a Pescara, Teramo, Sulmona e Lanciano. Gli altri dati forniti da Gianni Di Cesare, segretario regionale del sindacato, parlano di 37.943 lavoratori che beneficiano di interventi a sostegno e di 8.183.000 ore di cassa integrazioni guadagni nel mese di marzo (cioe’ piu’ 500mila ore). Distinguendo per settori l’unico che recupera e’ l’agricoltura ma perdono, in termini di occupazione, industria e terziario. Lanciando l’allarme lavoro la Cgil sottolinea che “sicuramente lo sciopero del 6 si fonda su una scelta politica, nel senso che non condividiamo le scelte del governo perche’ producono conseguenze negative su lavoratori e pensionati” – ha detto Di Cesare. Le proposte della Cgil riguardano il lavoro, la crescita e il fisco. “Abbiamo bisogno – ha spiegato il segretario – di un fisco giusto che superi le disuguaglianze e chiediamo una grande attenzione sul lavoro di giovani, donne e precari. Diciamo no a questo federalismo fiscale e sollecitiamo la democrazia sindacale. Quanto a nucleare e acqua voteremo si’ e diciamo si’ alle energie rinnovabili oltre che ad un nuovo welfare locale e nazionale. Si assiste invece ad una riduzione dei servizi e ad una crescita delle tariffe, ma su questo vorremmo aprire delle trattative con Comuni e Province”. L’imperativo, per la Cgil, e’ “agire perche’ il benessere della gente e’ in grave difficolta’ e si sta entrando in una fase delicata”. Tra i dati piu’ preoccupanti la Cgil inserisce anche quelli sugli infortuni sul lavoro, perche’ “il trend non scende, anzi aumenta, e questo la dice lunga sulla precarieta’ del lavoro”Sinistra Ecologia Libertà partecipa alla manifestazione del 6 maggio.

Sinistra Ecologia Libertà partecipa alla manifestazione indetta dalla CGIL a Sulmona in occasione dello sciopero generale del 6 maggio.

Riteniamo importante la scelta di Sulmona come sede della manifestazione, un territorio che da molto tempo e’ attraversato da una grave crisi industriale e per il quale non si sono mai realizzati dei seri piani di sviluppo territoriale.

Disoccupazione giovanile, precariato, alti tassi di cassa integrazione e mobilità sono i problemi che investono questo territorio, per cui la risposta non può essere quella proposta dalla FIAT per lo stabilimento della Magneti Marelli.

Noi stiamo dalla parte delle lavoratrici, dei lavoratori e dei loro diritti. Stiamo con la CGIL e con la FIOM che rifiuta uno scambio tra investimenti, peraltro incerti,e diritti di libertà e democrazia nei luoghi di lavoro

Questa logica va respinta in Magneti Marelli e in generale per tutto il territorio della valle Peligna, non si esce dalla crisi con salari bassi, non si possono accettare attività che pregiudicano la salute dei lavoratori e dei cittadini in cambio di un diritto come il lavoro.

Va attivato l’accordo di programma già previsto per questo territorio, pensando ad un nuovo modello di sviluppo che valorizzi le risorse locali.

Anche Rifondazione Comunista invita ad aderire

Rifondazione Comunista Abruzzo fa appello alle lavoratrici e ai lavoratori abruzzesi affinche’ aderiscano allo sciopero generale indetto dalla CGIL, e partecipino alle manifestazioni provinciali convocate venerdì 6 maggio a Pescara, Teramo, Lanciano e Sulmona. Lo sciopero generale della CGIL – dice il segretario regionale del PRC Marco Fars, e’ una scadenza che ci coinvolge tutte e tutti, utile a costruire le condizioni di uscita dalla crisi economica evitando il massacro sociale: si tratta di una battaglia di civilta’ contro i segni sempre piu’ marcati di degrado della nostra societa’ politica e civile colpita da scandali e corruzione. Ci opponiamo – aggiunge – all’obiettivo di questo governo e di questa maggioranza di rendere le lavoratrici ed i lavoratori pura merce assoggettata ai ricatti delle imprese. Meta’ delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti sono privi di un contratto di lavoro decente e non hanno la possibilita’ di votare ed esprimersi sui propri contratti. Il modello “Marchionne” sta portando all’abbassamento delle tutele e alla cancellazione dei diritti, dal diritto di sciopero alla sicurezza sul lavoro. Crescono disoccupazione e precarieta’ e i tagli alla scuola, all’universita’ e alla ricerca negano ai giovani la possibilita’ di costruirsi un futuro. Sosteniamo le vertenze in atto alla Sevel come alla Marelli di Sulmona per difendere e tutelare l’occupazione in Abruzzo e resistere al tentativo di Marchionne di far pagare ai lavoratori i costi della crisi. Rifondazione Comunista sara’ in piazza al fianco di tutti i lavoratori e le lavoratrici, con le bandiere della pace, perche’ siamo nuovamente in guerra violando l’art. 11 della Costituzione, e al fianco dei comitati referendari contro l’oscuramento in atto e il tentativo del Governo di scipparci i referendum”, dice infine Fars.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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