L’AQUILA – Stamane Enrico Vittorini, titlare della casa di cura Villa Letizia, ha annunciato, in una riunione con i rappresentanti sindacali di CGIL, UIL e UGL (assente la CISL), la presentazione di un piano di ristrutturazione aziendale che verrà divulgato e reso pubblico a fine maggio. Il piano riguarda la società Villa Letizia s.r.l., che comprende, oltre all’omonima casa di cura, anche la Rsa e il centro di riabilitazione di Villa Dorotea.

Per il momento non c’è ancora nessun atto aziendale e niente è già stato messo nero su bianco ma la situazione complessiva della società lascia pensare che, dietro quella formula – “ristrutturazione aziendale” – possano celarsi tagli al personale (sia quello sanitario sia quello delle cooperative alle quali sono stati esternalizzati alcuni servizi).
Non a caso i commenti dei rappresentanti sindacali alla fine della riunione non nascondevano una certa preoccupazione.

La Villa Letizia s.r.l., al momento, presenta un quadro economico finanziario piuttosto preoccupante. La società ha perdite pari a 1,4 milioni di euro e c’è un’enorme mole di pagamenti che la Regione non le ha ancora corrisposto: sono circa 30 milioni di euro, di cui una parte (4 milioni di euro) costituita dai crediti del T09 (cioè i soldi che la Regione deve rimborsare alla casa di cura per l’emergenza post terremoto) e un’altra riconducibile a crediti pregressi.

Di fronte a questi numeri Villa Letizia ha dunque comunicato ai sindacati un piano di ristrutturazione che, almeno per il momento, non sembra prevedere in modo esplicito tagli al personale. Tuttavia, nonostante le rassicurazioni date dall’azienda, è difficile non pensare, come ha detto anche Giuliana Vespa della UGL  al termine dell’incontro, che “quando un imprenditore come Vittorini annuncia un piano di ristrutturazione aziendale tale ristrutturazione non preveda anche dei licenziamenti”.
Tagliare, per Villa Letizia, potrebbe voler dire sia ridurre alcuni costi (come ad esempio quelli legati all’immagazzinamento delle protesi) sia, soprattutto, intervenire sul personale, tanto quello medico e infermieristico quanto quello formato dai lavoratori dei servizi come bar, cucina, lavanderia, reception e manutenzione, attualmente affidati ad alcune cooperative.

I deficit di bilancio non sono comunque gli unici problemi con i quali Villa Letizia deve fare i conti in questo periodo. L’azienda, a Gennaio 2011, ha infatti presentato al curatore fallimentare della Sanatrix un’offerta per l’acquisizione dell’ex clinica, offerta alla quale però non è stata data risposta. Sia i sindacati che l’azienda hanno auspicato che su questa proposta di acquisizione si pronuncino quanto prima sia Chiodi e la Baraldi sia il manager della Asl aquilana Silveri.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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