L’AQUILA – Continua il viaggio di Aquila Tv all’interno della zona rossa alla scoperta delle tonnellate di rifiuti e di sporcizia che, in aggiunta alle macerie prodotte dai crolli e dalle demolizioni, giacciono in vicoli, piazze, cortili e spazi antistanti chiese e monumenti. A preoccupare è soprattutto la grande quantità di eternit venuto giù insieme ai tetti degli edifici. Sono centinaia, infatti, le lastre piane e ondulate di eternit che giacciono abbandonate e all’aria aperta.

Ricordiamo che l’ eternit è un composto di amianto e cemento, particolarmente rischioso per la salute in quanto la sua fragilità e friabilità lo portano a danneggiarsi facilmente e a diffondersi in maniera nociva per l’uomo.

Come verrà tolto tutto questo materiale? Esiste un piano di raccolta e smaltimento dell’ eternit che si trovava nelle coperture delle case danneggiate o crollate a causa del terremoto?

Secondo una recente inchiesta svolta dalla giornalista Stefania Divertito (“Amianto. Ritratto di un serial killer”) l’amianto contenuto, fra le altre cose, anche nelle lastre e nelle coperture di eternit provoca ogni anno in Italia quasi 4 mila vittime. Il dato agghiacciante è che il picco delle morti deve ancora arrivare. Questo accadrà presumibilmente fra il 2015 e il 2020. Perché? E’ presto detto. Il periodo di latenza dei tumori causati dall’amianto è lunghissimo e può arrivare anche a 30 anni. In Italia l’amianto è stato messo al bando nel 1992 ma, in barba alle leggi, si è continuato ad utilizzarlo per altri dieci anni. Quindi, se tanto mi dà tanto…

Quant’è l’amianto ancora in circolazione in Italia? Rispondere a questa domanda è molto difficile perché un conteggio preciso e ufficiale non esiste. Si calcola però che siano circa 32 milioni le tonnellate da smaltire, presenti non solo nelle lastre di eternit ma anche in migliaia di discariche abusive. Smaltire l’amianto costa molto e le discariche ufficiali esistenti in Italia sono già tutte piene. Spesso quindi succede che le ditte specializzate, al di fuori di tutti i controlli, non sapendo dove portarlo, lo prendano e lo seppelliscano dove capita.

 

 

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10