L’AQUILA – “Le risposte date dalla SGE continuano ad essere incomplete ed elusive”. Lo hanno detto stamane in una conferenza stampa i consiglieri comunali Angelo Mancini (Italia dei Valori) e Enrico Perilli (Rifondazione Comunista). I due hanno voluto replicare al coordinatore della Struttura per la Gestione dell’Emergenza, Roberto Petullà, che nei giorni scorsi aveva difeso l’operato della stessa SGE in merito ad alcune questioni sollevate proprio dai due rappresentanti comunali. Mancini e Perilli hanno giudicato negativamente soprattutto alcune interpretazioni molto rigide e restrittive date dalla SGE a una serie di ordinanze, decreti e direttive riguardanti l’assistenza alla popolazione. Come ad esempio quelle che oggi costringerebbero la signora Anna Evangelista a separarsi dalla madre invalida, alla quale è stato assegnato un appartamento del Progetto Case a Cese di Preturo. A norma di legge l’anziana signora, che oggi vive insieme alla figlia all’interno della caserma Campomizzi, dovrebbe andare a vivere da sola, anche se avrebbe bisogno di cura e assistenza continue.

La vicenda della signora Evangelista è stato solo uno dei casi illustrati da Mancini e Perilli, secondo i quali la lista di tutti i problemi e delle criticità legate alla SGE è molto lunga. Una delle questioni più controverse sarebbe, ad esempio, la scarsa trasparenza delle graduatorie per l’assegnazione degli appartamenti del fondo immobiliare e anche di quelle relative al Progetto Case, sulle quali non ci sarebbero certezze perché, almeno per ora, si conoscono solo i macrosistemi per l’assegnazione dei punteggi.

Tra le altre cose, Mancini è tornato a parlare anche dell’OPCM che nega agli eredi delle persone morte dopo il mese di Ottobre 2009 il diritto di considerare le case ereditate come prime abitazioni e ad accedere così al 100% del contributo nel caso in cui quelle stesse case siano state danneggiate dal terremoto e delle difficoltà che oggi incontrano i cittadini che effettuano cambi di residenza: “Una volta fatto il cambio” – ha detto il consigliere dell’IDV – “si perde ogni diritto all’assistenza ed è inutile che la SGE dica che si sta valutando il modo migliore in cui regolarsi mentre nel frattempo la gente non sa cosa fare”.

 

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