L’AQUILA – La commissione consiliare Territorio ha approvato la proposta di deliberazione, presentata dai consiglieri Enrico Verini (Fli), Angelo Mancini (Idv), Enrico Perilli (Prc), Fabio Ranieri (Pd), Gianni Padovani (Nuovo Psi) e Maurizio Leopardi (Udc), in base alla quale il consiglio comunale si determini a non avvalersi della Struttura tecnica di Missione.  “La Struttura tecnica di Missione – hanno dichiarato Angelo Mancini ed Enrico Verini – avrebbe dovuto garantire assistenza tecnica e amministrativa alla ricostruzione, agevolandone il processo in relazione all’aspetto finanziario e all’istruttoria di atti di programmazione e di pianificazione degli interventi. Se però guardiamo all’attività svolta dalla Stm – hanno proseguito Mancini e Verini – le linee guida elaborate nel marzo scorso sono invece l’unico atto prodotto e appaiono peraltro uno strumento lacunoso e inutile. Dal momento che, in base a quanto previsto dalle ordinanze, la struttura può coadiuvare il Comune dell’Aquila e gli altri Comuni del cratere solo su loro richiesta, riteniamo che il consiglio comunale sia legittimato a deliberare di voler fare a meno della collaborazione di questa struttura che, a prezzo di costi onerosi per la collettività, non solo non agevola il processo di ricostruzione, ma anzi lo ostacola con norme e procedure pesanti e farraginose”.
“Su una serie di problematiche delicate e complesse – hanno proseguito i due consiglieri – rispetto alle quali vi erano accorati appelli e sollecitazioni da parte di istituzioni e soggetti a vario titolo coinvolti nella ricostruzione, come ad esempio la vicenda dell’ordinanza per gli edifici in categoria E, le risposte della Struttura sono state evasive e inadeguate. Riteniamo pertanto che il Comune dell’Aquila debba dotarsi di una struttura efficiente, qualificata e in grado di dialogare con il territorio, così da riappropriarsi delle prerogative che gli competono, come sancito e ribadito recentemente dal Tar”.
“Bisogna cambiare gli strumenti per la ricostruzione. – hanno concluso Mancini e Verini – È ora quindi di dire basta a strutture e commissari calati dall’alto, i cui costi sottraggono risorse ad altri settori fondamentali in questo momento, quali l’occupazione, soprattutto dei giovani, e l’economia. Dobbiamo riappropriarci della facoltà di scegliere e di programmare il nostro futuro”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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