Tragedia a Roccamorice: escursionista muore colpito da un masso durante arrampicata
L'arrampicata (Foto di Pexels da Pixabay) - aquilatv.it
A Roccamorice escursionista perde la vita durante un’arrampicata: una tragedia che ha colpito la comunità. Cosa è successo.
Un tragico incidente ha scosso Roccamorice, piccolo comune della provincia di Pescara, nella giornata del 1° novembre. Stefano D’Anteo, 35enne di Montesilvano, ha perso la vita mentre era impegnato in un’arrampicata sportiva insieme ad altri appassionati. Quello che doveva essere un momento di svago si è trasformato in una tragedia improvvisa.
La dinamica dell’incidente è stata inizialmente confusa. La caduta di Stefano ha coinvolto anche alcuni dei suoi compagni, che hanno riportato contusioni e lievi traumi. L’intervento immediato dei soccorritori è stato fondamentale per assistere le persone ferite e gestire la scena del sinistro.
Sul posto sono arrivati rapidamente i sanitari del 118, supportati dall’elisoccorso e dalle autoambulanze, per prestare le prime cure e valutare le condizioni dei feriti. Parallelamente, i carabinieri hanno avviato le prime verifiche per ricostruire quanto accaduto e garantire la sicurezza dell’area.
A coordinare il recupero, come riporta anche abruzzoweb.it, sono intervenute anche le squadre dei Vigili del Fuoco dei distaccamenti di Pescara e Alanno, con il supporto del Reparto Volo. L’elicottero Drago 155 ha permesso di portare a termine le operazioni in sicurezza, mostrando quanto il lavoro coordinato dei soccorritori sia essenziale in situazioni di questo tipo.
Soccorsi tempestivi e dinamica dell’incidente
Il corpo di Stefano D’Anteo è stato trasferito al campo sportivo di Roccamorice, dove è stato messo a disposizione delle autorità competenti per gli accertamenti di rito. Alla scena hanno presenziato anche il sindaco Alessandro D’Ascanio, vicino alla comunità locale in un momento di dolore collettivo.
Il giorno successivo le indagini hanno chiarito un dettaglio fondamentale: non è stata la caduta dalla parete rocciosa a provocare la tragedia, ma il distacco di un masso che ha colpito Stefano alla tempia prima di farlo precipitare per diversi metri. Una dinamica drammatica che evidenzia i rischi dell’arrampicata sportiva in contesti naturali complessi.

Indagini e impatto sulla comunità
L’area dell’incidente è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Pescara, che ha avviato le indagini per accertare le responsabilità e verificare eventuali fattori di rischio legati alla conformazione della parete e alla sicurezza dell’escursione.
La morte di Stefano D’Anteo ha lasciato un segno profondo nella comunità di Montesilvano e tra gli appassionati di arrampicata. In un attimo, un momento di passione sportiva si è trasformato in tragedia, ricordando quanto sia importante la prudenza anche nelle attività all’aperto più amate e apparentemente sicure.
