Tumore allo stomaco, non mal di pancia né reflusso: i primi segni compaiono in bocca | Se li vedi vai subito dal medico, puoi salvarti

Tumore allo stomaco sintomi da non sottovalutare - Aquilatv.it (fonte foto Canva)

Tumore allo stomaco sintomi da non sottovalutare - Aquilatv.it (fonte foto Canva)

Si torna a parlare di prevenzione e malattie, soprattutto in relazione al tumore allo stomaco. Quello che avverti non è soltanto mal di pancia, né tantomeno reflusso: i primi segni del cancro possono comparire proprio così.

Nel corso degli anni abbiamo letto numerose notizie riguardanti grandi e importanti passi avanti nel campo della ricerca scientifica, soprattutto legati a malattie complesse, tumori inclusi.

Eppure, ancora oggi esistono tumori che rappresentano un vero e proprio enigma. La comunità scientifica è sempre attiva nella ricerca di cure mirate, con l’obiettivo di rendere sempre più trattabili, e possibilmente curabili, anche le forme che, se diagnosticate in fase avanzata, risultano spesso letali.

È proprio sulla base di queste premesse che è stata diffusa una notizia di grande rilevanza in ambito preventivo. In particolare, si è scoperto che alcuni sintomi del tumore allo stomaco possono essere facilmente confusi con disturbi comuni. Tuttavia, se riconosciuti in tempo, questi segnali potrebbero permettere una diagnosi precoce e, di conseguenza, salvare la vita.

Una scoperta che, nelle ultime ore, è diventata virale, accendendo i riflettori su un tema troppo spesso sottovalutato: la prevenzione.

Tumore allo stomaco: attenzione a mal di pancia e reflusso, potrebbero nascondere molto di più

Sì, uno degli argomenti più dibattuti in ambito medico e scientifico riguarda proprio l’identificazione di sintomi che, seppur comuni, potrebbero essere correlati all’insorgenza di patologie ben più gravi. Nel caso del tumore allo stomaco, mal di pancia ricorrenti e reflusso gastroesofageo non dovrebbero essere mai sottovalutati. A differenza di quanto si possa pensare, esiste un collegamento stretto tra ciò che accade nella bocca e ciò che avviene nello stomaco, un organo particolarmente delicato.

Alcuni studi recenti hanno riscontrato come la presenza di determinati batteri e sintomi abituali possa segnalare una problematica più seria, in alcuni casi riconducibile alla fase iniziale di un tumore gastrico. Una fase, questa, in cui il cancro può ancora essere trattato con buone probabilità di successo.

Matteo Bassetti il nuovo allarme influenza in arrivo peggio del Covid - Aquilatv.it (fonte foto Canva)
Matteo Bassetti il nuovo allarme influenza in arrivo peggio del Covid – Aquilatv.it (fonte foto Canva)

Attenzione a questi sintomi: spesso si sbaglia diagnosi, ma potrebbe trattarsi di un tumore

Grazie a numerose ricerche scientifiche, è stato possibile individuare alcuni fattori comuni tra i tumori, in particolare tra quelli allo stomaco. Una delle più recenti, presentata al Digestive Disease Week 2024, ha portato alla luce dati fondamentali: i primi segnali del cancro allo stomaco possono comparire diversi anni prima della diagnosi effettiva.

Un esempio concreto? Carenze vitaminiche importanti (come quella della vitamina B12) o la comparsa improvvisa del diabete possono essere spie di un rischio più serio, da approfondire con esami mirati. La ricerca ha messo in evidenza anche il ruolo di alcuni batteri intestinali come Helicobacter pylori, Alistipes e Lactobacillus. Questi microrganismi si manifestano spesso insieme a lesioni precancerose, mostrando un profilo molto simile a quello associato a comuni disturbi gastrici come il mal di stomaco o il reflusso.

Come riportato anche dalla redazione online di Fanpage.it, a commentare i risultati è stata la dottoressa Haejin In, oncologa presso il Rutgers Cancer Institute del New Jersey e autrice principale dello studio: “Siamo stati in grado di identificare biomarcatori potenzialmente collegati al rischio di cancro gastrico. Come strumento di screening e prevenzione, questo approccio rappresenterebbe la soluzione ideale. La diagnosi precoce è certamente fondamentale, ma se riuscissimo a individuare i pazienti prima che sviluppino la malattia, potremmo persino riuscire a prevenirla“.