Danni auto, scatta la stretta sui ricambi: se il pezzo è usato rischi fino a 2.000€ di multa

Danni auto, quando i ricambi ti costano la multa - aquilatv.it (foto pexels)
La manutenzione dell’auto prevede dei costi non indifferenti, che aumentano quando uno dei pezzi si rompe: ma attenzione ai ricambi scelti.
Avere un’auto di proprietà implica dei costi che non dipendono solo dall’acquisto del veicolo. A questi, infatti, si aggiungono bollo e assicurazione, che devono essere pagati annualmente, più tutte le spese di manutenzione.
Queste ultime variano notevolmente, ma in media si aggirano tra i 500 e i 1.000 euro solo per la manutenzione ordinaria.
Le cifre aumentano, invece, quando si ha la necessità di ricorrere ad interventi di emergenza straordinari come la sostituzione di frizione, dei pneumatici o di altri pezzi fondamentali per il corretto funzionamento del veicolo.
Massima attenzione, però, quando si acquistano i ricambi: poiché gli originali prevedono costi elevati, spesso si ricorre a quelli di seconda mano, ma questi potrebbero valere una multa molto salata.
Auto, quali pezzi si usurano con facilità
Freni e pneumatici rientrano tra i pezzi dell’auto maggiormente soggetti a usura a causa dell’attrito e delle sollecitazioni costanti. All’elenco si aggiungono anche la frizione, i supporti motore, gli ammortizzatori e i componenti del sistema di accensione come candele e bobine. Intervenire su questi elementi prevede dei costi spesso elevati, soprattutto se si decide di rivolgersi ad un’officina autorizzata che lavora esclusivamente con ricambi originali: in questo caso la spesa può variare da alcune decine di euro fino a migliaia di euro, a seconda del modello di auto e del pezzo che è necessario cambiare.
Visti i costi esorbitanti che prevedono alcune macchine, molti optano per i ricambi di seconda mano o non originali: questi ultimi, definiti anche equivalenti o alternativi, sono prodotti da terzi che non riforniscono le case costruttrici e vengono commercializzati da fornitori omologati al primo impianto, ma che non rientrano nella rete di casa madre.

Danni auto: così si rischia la multa
L’alternativa a queste due opzioni, potrebbe essere quella di acquistare pezzi di ricambio non omologati. Si tratta di pezzi che possono provenire da furti, che sono contraffatti – quindi falsi, di bassa qualità e pericolosi – o sono venduti senza le necessarie autorizzazioni e garanzie.
Se si acquistano questi tipi di ricambi, però, si corre il rischio di una multa. Il non rispetto delle norme sull’omologazione dei ricambi causa la violazione di articoli specifici del Codice della Strada, in particolare gli articoli 72 e 78: si va da circa 84 euro di multa per modifiche non “funzionali” a oltre 419 euro per quelle che alterano le caratteristiche del veicolo. In alcuni casi, è previsto il sequestro del componente non omologato o dell’intero veicolo, e vige l’obbligo per l’automobilista di riportare il veicolo alle condizioni originali.