Attivato il coprifuoco, la domenica non si può più uscire | Strade chiuse e pattuglie ovunque, residenti esasperati

Coprifuoco, i residenti sono esausti - aquilatv.it (foto freepik)
Misure di sicurezza troppo stringenti e per alcuni abitanti si tratta di una sorta di sequestro di persona: le disposizioni devono cambiare.
Il termine coprifuoco è tornato ad essere sempre più utilizzato negli ultimi tempi: una volta riferito alla guerra, oggi è legato a contesti nei quali sono previste delle misure che limitano la libertà di circolazione.
La scorsa estate hanno fatto discutere i divieti imposti in alcuni comuni italiani: a Praia a Mare, ad esempio, il sindaco ha vietato l’uscita oltre la mezzanotte agli under 14 per limitare la criminalità giovanile.
Le stesse misure sono state adottate in altre cittadine, che si sono mosse su questo esempio, ma il coprifuoco è stato esteso anche ad altri periodi dell’anno.
In questa città gli abitanti si dicono esausti: il comune ha disposto una serie di obblighi e divieti che vincolano tutti a rimanere a casa di domenica. Adesso si chiede l’intervento della autorità e una revisione delle leggi.
Coprifuoco e zone rosse: cosa sta accadendo in Italia
L’Italia sta vivendo un periodo di crisi economica e forte tensione, con una criminalità dilagante in varie zone della Penisola. Da nord a sud aumentano i casi di aggressione e minaccia, con i sindaci che chiedono un intervento più rigido da parte del governo. Le leggi in merito risultano essere poco efficaci, mentre i casi di violenza si moltiplicano di ora in ora. Alcune città si stanno organizzando per disporre di zone rosse, ovvero perimetri in cui è vietato l’accesso a persone segnalate o con precedenti pensali.
Per la salvaguardia della sicurezza di tutti cittadini, invece, altre località predispongono veri e propri coprifuoco. Un esempio è quanto accade nel quartiere Fonti San Lorenzo a Recanati, dove i cittadini si dicono stremati e offesi dai divieti imposti in particolari giornate dell’anno.

Obblighi e divieti: i residenti si ribellano
“Ribadisco il fastidio e i disagi che ci crea il calcio. Oggi, partita di cartello, ci sono i soliti quattro gatti ad assistere. Noi del circondario continuiamo a subire disposizioni ingiuste, con le forze dell’ordine a vigilare sul nulla”, ha commentato uno dei residenti con Il Resto del Carlino, denunciando la situazione improponibile imposta dal comune in occasione delle partire di Serie D disputate dalla Recanatese.
Il comune ha deciso di lasciare in vigore le norme di sicurezza previste quando la squadra militava in Serie C e che, ad oggi, risultano esagerate e anacronistiche. I residenti del quartiere, infatti, sono costretti a subire strade chiuse, parcheggi interdetti, transenne e deviazioni che vincolano le loro giornate.