Matrimoni annullati, obbligatoria la firma di rinnovo: entro questa data vai in Comune o non siete più sposati per legge

Matrimonio annullato, quando potrebbe succedere (foto pexels) www.aquilatv.it/
Chiunque si sia sposato in Chiesa, deve ricordarsi di applicare la firma di rinnovo: chi non lo fa, non viene riconosciuto come coniugato.
Il tasso di nuzialità italiano è tra i più bassi d’Europa: secondo i dati riferiti al 2023, sono stati celebrati nel nostro Paese 184.207 matrimoni, con un meno 2,6% rispetto al 2022.
Questo calo è dovuto soprattutto alla diminuzione delle nozze religiose, mentre i matrimoni civili sono rimasti stabili o in crescita. Tutti coloro che sono convolati a nozze, però, rischiano che queste vengano annullate.
Vi è un momento preciso in cui si diventa marito e moglie: quello in cui si appongono le firme. Esse, però, devono essere rinnovate a distanza di tempo, altrimenti l’unione risulta nulla.
Tutto quello che c’è da sapere: come effettuare dei controlli per capire se si è considerati coniugati o single dalla legge italiana. Occhio agli errori.
Matrimonio religioso e matrimonio civile: che differenza c’è
Il matrimonio civile ha valore solo legale ed è celebrato in Comune da un ufficiale di stato civile, mentre il matrimonio religioso è un rito spirituale celebrato da un ministro di culto. In Italia, grazie ai Patti Concordatari, il matrimonio religioso cattolico può avere anche effetti civili e produrre gli stessi diritti del matrimonio civile, ma solo se trascritto nei registri dello stato civile.
Ed è proprio su questo nodo che si è sviluppata una vicenda che ha richiesto l’intervento della Corte di Cassazione. In assenza di quest’ultimo, indispensabile, requisito, il matrimonio religioso può essere annullato senza alcuna spesa. A chi spetta controllare? Sicuramente ai coniugi che, qualora dovessero compiere delle negligenze, non verrebbero riconosciuti coniugati da parte della legge.

Matrimonio annullato senza la firma: cosa succede
Come accennato, il matrimonio in Chiesa è un rito che ha valenza religiosa e spirituale. Esso si svolge in chiesa, davanti a un sacerdote e, se l’atto di matrimonio viene trascritto nei registri di stato civile entro cinque giorni, il matrimonio assume anche validità civile, diventando un “matrimonio concordatario”. Tale trascrizione spetta al sacerdote, ma è ammessa anche la trascrizione tardiva a patto che entrambi i coniugi siano consenzienti.
Una coppia siciliana ha scoperto la mancata trascrizione del matrimonio durante la fase di separazione. La donna richiedeva il consenso della firma del marito per avviare una separazione giudiziaria, ma quest’ultimo glielo ha legittimamente negato. La Cassazione ha dato ragione all’uomo sottolineando che “ogni persona deve essere libera di stabilire se un vincolo religioso debba o meno produrre effetti giuridici sul piano civile. Tale libertà non può essere compressa imponendo la trascrizione contro la volontà di uno dei coniugi”.