Caricabatterie, non serve solo per ricaricare: usato così diventa un salva-bolletta | Risparmi fino a 200€ sulla prossima

Caricabatterie, come usarlo per risparmiare sulla bolletta (foto freepik) www.aquilatv.it/
Il caricabatterie non serve solo a ricaricare smartphone o dispositivi mobili: se impiegato in questo modo, ti riduce la bolletta.
Dimezzare le spese, ridurre le bollette, risparmiare: sono questi gli obiettivi di tutti gli italiani, ormai in crisi a causa dell’aumento smodato di materie prime e beni alimentari.
Chiunque va quotidianamente alla ricerca di stratagemmi o metodi per evitare di sprecare energia, gas, acqua, alimentari. La parola d’ordine è, ormai, economizzare e imparare a mettere da parte.
Diventa fondamentale, quindi, imparare ad utilizzare al meglio tutti quegli strumenti che, impiegati quotidianamente, prevedono un consumo – anche se minimo – di energia.
Il caricabatterie è uno degli elettrodomestici più usati, anche più volte al giorno, e se utilizzato nel modo opportuno, permette di risparmiare centinaia di euro sulla bolletta.
Caricabatterie: quanto consumano?
I caricabatterie sono tra gli strumenti più utilizzati e ne esistono di molte tipologie, ognuna delle quali si distingue per l’uso che ne viene fatto. Si possono differenziare in base alla tecnologia, alla funzione o al tipo di dispositivo da ricaricare, perciò la scelta di uno di questi dipende dalle necessità e dal dispositivo per cui è necessario.
I più diffusi restano i caricabatterie per smartphone che, come ogni altro elettrodomestico, necessitano di una certa quantità di energia ogni volta che vengono inseriti nella presa della luce. Durante la carica, questo consuma in media da 3 a 7 watt, ma il suo consumo di luce potrebbe proseguire qualora il caricabatterie venisse utilizzato in un altro modo. Ogni volta che si fa riferimento ai consumi e si analizzano le bollette, infatti, è fondamentale capire se vengano compiuti abitualmente dei gesti che potrebbero incidere positivamente o negativamente sul totale finale.

Come risparmiare con il caricabatterie
Il più delle volte, quando il telefono raggiunge il 100% della carica, si tende a staccare lo smartphone lasciando la presa del caricabatterie inserita. Questo comportamento porta ad un consumo di energia che, seppur minimo, può incidere sui costi complessivi annuali. Quando il caricabatterie resta attaccato, infatti, consuma una piccola quantità di energia, circa 0,05-0,1 watt/ora o meno, un valore definito “consumo in standby”.
Questo spreco energetico, sebbene piccolo, si accumula nel tempo e può avere un impatto sulle bollette e sull’ambiente. Se si desidera ridurre le bollette della luce, dunque, il consiglio è di valutare anche i comportamenti abituali così da comprendere come, anche piccoli gesti, possano influire sui consumi. Staccando il caricabatterie ogni volta che si smette di caricare il cellulare, può portare ad un risparmio di decine di euro al mese, quindi di centinaia di euro in un anno.