«Controllo di routine», ti arriva la mail dalla Polizia e spariscono 7.000 € dal conto | Attenzione al mittente o perdi i soldi per sempre
L'email che svuota il conto in banca - aquilatv.it (foto freepik)
Ricevere una mail dalla Polizia può scatenare una sensazione di ansia e allarme, ma attenzione: se si risponde, si perdono migliaia di euro.
Si stima che in Italia vengano ricevuti quasi un miliardo di messaggi di posta elettronica ogni giorno: questo si traduce in circa 30 email al giorno per ogni utente.
Tra queste, è molto probabile che più della metà siano messaggi pubblicitari, che quindi non destano particolare interesse nel mittente. Molti, però, iniziano a segnalare messaggi di posta provenienti proprio dalla Polizia.
Si tratta di allarmi, notifiche di multe o inviti a presentarsi presso la caserma più vicina, ma basta rispondere ad uno di questi per ritrovarsi con il conto in banca azzerato.
Come è possibile? Le autorità competenti hanno già lanciato l’allarme, ora sta ai cittadini prestare massima attenzione a tutte le email che si ricevono. Ecco cosa fare se ci si trova in questa situazione.
Email dalla Polizia: il caso
Almeno una volta ci si è trovati di fronte ad email di dubbia provenienza il cui mittente era la Polizia Italiana. Molti utenti, infatti, hanno segnalato la ricezione di messaggi di posta in cui venivano accusati di aver effettuato l’accesso a contenuti proibiti, mentre altri hanno ricevuto ipotetiche notifiche di multe con minacce di avvio di sanzioni legali. In allegato a questi messaggi, poi, si ritrovano dei link attraverso cui la – fittizia – Polizia di Stato invita a rispondere tempestivamente onde evitare di incorrere in sanzioni penali.
Cosa fare, dunque, se ci si trova davanti a questi messaggi? Le autorità competenti segnalano che si tratta di una truffa denominata phishing, ovvero una frode online in cui i malintenzionati si spacciano per entità fidate per indurre le vittime a fornire informazioni sensibili, come password, numeri di carte di credito e dati personali. Questi attacchi, inoltre, avvengono spesso tramite email o messaggi che, con un senso di urgenza, spingono l’utente a cliccare su link malevoli, scaricare allegati o inserire dati su pagine web false che sembrano autentiche.

Cosa fare se ci si trova in questa situazione
Il consiglio delle forze dell’ordine è di non cliccare mai sui link presenti nella mail e di controllare sempre il mittente di ogni messaggio di posta. Se si seguono le indicazioni, si corre il rischio di installare un malware, un software progettato per sottrarre informazioni personali come credenziali bancarie e altri dati sensibili.
Inoltre, mai rispondere ai messaggi che si ricevono: se si stabilisce il contatto con i malintenzionati, si possono ricevere ulteriori richieste come pagamenti di una multa o invio di documenti personali.
