Buoni pasto, da oggi sono un diritto per legge | Fai richiesta entro novembre al datore di lavoro

Buoni pasto, ora sono un diritto - aquilatv.it - 20251028

Buoni pasto, ora sono un diritto - aquilatv.it (foto Instagram @altroconsumo)

Non più un optional offerto dall’azienda, ma un diritto stabilito per Legge: la Cassazione si pronuncia sui buoni pasto e cambia le regole.

I buoni pasto sono documenti di pagamento che sostituiscono la mensa aziendale e consentono ai dipendenti di acquistare pasti o generi alimentari presso esercizi convenzionati.

Le aziende che hanno più di 30 dipendenti devono, secondo il testo unico sulla sicurezza, devono mettere a disposizione un locale per la mensa o un refettorio per il consumo del pasto.

L’obbligo di offrire una mensa aziendale o buoni pasto, invece, dipende dai contratti collettivi nazionali (CCNL) o individuali. Ma da oggi in poi tutto è destinato a cambiare dopo la sentenza dello scorso settembre 2025 della Corte di Cassazione.

I buoni pasto sono un diritto di legge e spettano ai dipendenti: vi illustriamo nel dettaglio cosa cambia a partire da oggi e come i lavoratori potranno far valere il loro “privilegio”.

Buoni pasto: come vengono distribuiti e utilizzati

Il datore di lavoro acquista i buoni da una società erogatrice, che provvede alla loro emissione e alla creazione della rete di convenzioni. I buoni pasto, quindi, vengono distribuiti in formato cartaceo, consegnati in blocchetti ai dipendenti, o in formato digitale o elettronico, tramite carte prepagate o app. Il valore è fisso per ogni singolo buono e può essere utilizzato per coprire, in tutto o in parte, il costo del pasto presso gli esercizi convenzionati.

La fornitura di buoni pasto è a discrezione del datore di lavoro, a meno che il CCNL non disponga diversamente. Essi spettano a tutti i dipendenti, indipendentemente dal tipo di contratto o dal regime di lavoro, anche se l’orario non prevede la pausa pranzo. La Corte di Cassazione, inoltre, ha aggiunto un nuovo tassello sul diritto al buono pasto, soprattutto in ambito sanitario.

Mensa o buoni pasto sostitutivi - aquilatv.it - 20251028
Mensa o buoni pasto sostitutivi – aquilatv.it (foto freepik)

Il buono pasto è un diritto per legge

I lavoratori sanitari, se lavorano oltre le sei ore al giorno, hanno diritto al buono pasto. Questa è la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione, dopo il ricorso di alcuni infermieri messinesi che hanno intentato una causa per vedersi riconosciuto il diritto al servizio mensa o, in alternativa, al buono pasto sostitutivo. L’azienda prevedeva, infatti, l’erogazione del buono solo al personale turnista con rientro pomeridiano, ma l‘intervento della Cassazione ha ribaltato le regole.

Il personale sanitario ha diritto ai buoni pasto se supera le sei ore di lavoro giornaliere e l’azienda non offre un servizio mensa. Se il datore di lavoro non eroga il buono, il lavoratore può chiedere un risarcimento per i buoni non corrisposti, compresi gli arretrati. Le sentenze della Cassazione hanno confermato questo diritto, anche per i dipendenti di ASL e del 118.