Disastro pensioni, l’INPS vuole indietro l’assegno dei mesi precedenti | In arrivo lettere e controlli a casa: se lo hai speso sei nei guai
Inps ritira le pensioni - aquilatv.it (foto freepik)
I pensionati tremano: INPS potrebbe chiedere la restituzione degli assegni versati con gravi conseguenze per il bilancio di molti cittadini.
Il sistema pensionistico italiano presenta problemi sempre più difficili da risolvere: l’invecchiamento della popolazione, il basso tasso di natalità che riduce il numero di futuri lavoratori, l’elevato debito pubblico e la bassa crescita economica, limitano le risorse statali.
A queste problematiche si aggiungono un mercato del lavoro precario con carriere discontinue e bassi salari, e una ridotta partecipazione alla previdenza complementare.
Di conseguenza, le pensioni potrebbero non essere sufficienti a coprire le necessità di base in futuro, con un numero crescente di pensionati al di sotto della soglia di povertà.
Ma c’è un altro allarme che scatena il panico tra i pensionati: l’INPS potrebbe iniziare a richiedere la restituzione di una parte degli assegni versati. Così si rischia di andare sul lastrico.
INPS, quando avviene restituzione assegni
Quando l’INPS eroga una pensione, potrebbero essere commessi degli errori: se questi dipendono da un calcolo errato fatto dall’ente, non viene richiesta la restituzione della somma, ma se questo dipende da informazioni sbagliate o dalla malafede del pensionato, l’INPS ha il diritto di chiedere la restituzione di assegni pensionistici. Esiste, tuttavia, un’altra opzione che coinvolge – e sta creando il panico – tra una determinata categoria di pensionati.
I lavoratori dello spettacolo, infatti, denunciano la possibilità di un ricalcolo o della restituzione delle somme finora ricevute dall’INPS a causa di una sentenza della Corte di Cassazione, che ha generato il panico tra molti attori. La pensione degli attori funziona attraverso i contributi versati al Fondo Pensioni Lavoratori Spettacolo (FPLS), l’ex ENPALS, che ha requisiti specifici rispetto alla pensione comune: il calcolo si basa sulla media delle retribuzioni giornaliere e dall’1 luglio 2021 bastano 90 giorni di contributi per coprire l’annualità pensionistica, con il meccanismo che ogni giorno effettivo è considerato doppio.

Pensionati nel panico: INPS chiede la restituzione delle somme
La denuncia da parte di attori come Luca Ward, Massimo Dapporto, Massimo Boldi o Jerry Calà, e deriva da una decisione della Cassazione, che ha confermato che il massimale di retribuzione giornaliera pensionabile previsto da una vecchia normativa del 1971 si applica anche alla “Quota B” (contributi versati dopo il 31 dicembre 1992), motivo per cui molti pensionati devono ricalcolare e restituire somme ricevute in base a sentenze precedenti.
Circa 80 persone tra artisti, attori e maestranze dello spettacolo hanno sottoscritto l’appello pubblico inviato alle istituzioni e ai media richiedendo un intervento normativo urgente. La proposta di legge è stata presentata in Parlamento, ma è ferma in Commissione Lavoro da mesi. “Un’ingiustizia perpetrata dalla Cassazione e dall’Inps ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo italiano”, ha sbottato Luca Ward.
