“Questa casa è in demolizione”, arriva il nuovo pagamento IMU | Anche chi ha immobili in rovina finisce nel mirino del Fisco

IMU, ora si paga anche per le case inagibili - aquilatv.it (foto depositphotos)
Se l’immobile è in demolizione, la legge ti obbliga ugualmente a pagare l’IMU: la sentenza della Cassazione che ribalta tutto.
L’imposta municipale unica o imposta municipale propria è una tassa patrimoniale di tipo locale, che colpisce tutti coloro che risultano essere possessori di beni immobili situati in Italia.
In vigore dal 2012, esclude solo le prime case, fatta eccezione per le abitazioni che risultano classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (c.d. di lusso).
Ogni comune stabilisce autonomamente le aliquote dell’IMU: l’aliquota standard è dello 0,76%, ma i comuni possono aumentarla fino all’1,06% o ridurla.
La Cassazione ha stabilito che devono versare l’imposta IMU anche coloro che risultano proprietari di beni non abitabili in demolizione: questa sentenza ha ribaltato la legge e cambiato le regole per il pagamento della tassa.
Beni non abitabili: l’IMU si paga?
Quando si fa riferimento a immobili inagibili o inabitabili, si intendono tutte quelle strutture che non sono idonee per l’uso a cui sono destinate e che potrebbero mettere in pericolo l’integrità fisica o la salute delle persone. Si tratta di strutture in stato di degrado non superabile con interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria.
Se si risulta proprietari di questo tipo di immobile, l’IMU deve essere versata? Come accennato, sono esenti dal pagamento della tassa coloro che risultano proprietari di una prima casa e, a decorrere dall’anno 2022, rientrano in questa categoria anche i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati.

Immobili in demolizione: ora paghi l’IMU
Cosa fare, invece, se si è proprietari di un immobile in demolizione? L’intervento della Corte di Cassazione nasce in seguito al caso di una srl in liquidazione, che ha ricevuto un avviso di accertamento per il versamento della Tari – che si riflette anche sull’IMU – relativo a immobili di proprietà. Il curatore aveva impugnato la richiesta poiché gli immobili cui si faceva riferimento erano, all’epoca, sottoposti a sequestro, ordine di acquisizione e demolizione.
Il ricorso della difesa, però, è stato impugnato sia dalla Commissione tributaria provinciale che da quella regionale e, infine, anche dalla Corte di Cassazione. Quest’ultima ha stabilito che il versamento dell’imposta deve essere effettuato indipendentemente dai criteri di agibilità e utilizzabilità: l’iscrizione di un immobile al catasto edilizio urbano è, di per sé, già sufficiente a far sorgere l’obbligo di pagare l’imposta, indipendentemente dalla sua agibilità o utilizzabilità. Secondo la legge, dunque, l’obbligo di pagamento di una tassa dipende dall’esistenza dell’immobile.