Il presidente della ‘Bike 99’ Celi: “L’ora di chiusura in più della strada al traffico automobilistico ha concesso al 70% dei partecipanti di tornare a Fonte Cerreto in sicurezza, ma si può fare di più chiudendo sino alle 14”. La giornata dedicata per il secondo anno al giovane alpino investito al Cermone mentre si allenava in bicicletta

L’AQUILA – Una festa di sport, amicizia, natura sulle strade che portano a Campo Imperatore e che attraversano i borghi e i territori affascinanti e allenanti ai piedi della montagna più alta degli Appennini: il Gran Sasso. Circa mille i partecipanti alla decima edizione del ‘Gran Sasso bike day’ dedicata all’alpino e ciclista aquilano Mauro Mannucci, investito due anni fa da un’auto proprio mentre si allenava sulla sua bici. Lui, che era l’animatore del ‘Gran Sasso bike day’ insieme ai suoi compagni dell’Asd ‘Bike 99’, continuerà a essere presente nei ricordi, nei gesti, nel lavoro continuo e perseverante che c’è da fare per aumentare, negli automobilisti in modo particolare, la coscienza del rispetto nei confronti di tutti gli utenti della strada: pedoni, corridori, ciclisti. Un percorso ancora lungo ma che non scoraggia la Bike 99 e tutte le altre organizzazioni – sportive e non – in vario modo coinvolte, nei dieci anni della sua esistenza, nell’organizzazione della manifestazione.

Diverse le iniziative che ieri hanno coinvolto grandi e piccoli e atleti dai vari livelli di preparazione: il ‘Gran Sasso bike day 27 km’, sulla ‘salita Pantani’, con ascesa in bicicletta verso Campo Imperatore, fino ai 2.130 metri di quota e con un dislivello di 1.100 metri; una ciclo pedalata non competitiva di 110 chilometri tra i borghi del Gran Sasso aquilano (Castel del monte, Calascio, Santo Stefano di Sessanio); una serie di escursioni in mountain-bike elettrica; la ciclo storica ‘Coppa Gran Sasso’ di 27 chilometri oltre a una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei ciclisti e un’escursione di trekking in quota in collaborazione con ‘In montagna con Giada’ con escursioni nel parco nazionale del Gran Sasso.

“Ringraziamo il comitato esecutivo di ‘L’Aquila rinasce dallo sport’ per la collaborazione e la famiglia di Mauro – commenta il presidente della ‘Bike 99’ Alessandro Celi, nel giorno del bilancio -. Le sorelle in modo particolare, Stefania e Michela, che da subito ci hanno concretamente dato una mano affinché il ‘Gran Sasso bike day’ fosse all’altezza del suo obiettivo primario: diventare un’occasione per diffondere al massimo la consapevolezza che la strada è di tutti e che c’è spazio affinché ciascuno possa godere le bellezze della natura, della montagna, o delle città con tutti i mezzi possibili: in automobile, in moto, in bici o a piedi”. E il pensiero sempre rivolto al “braccio destro”, come lo definisce Celi, della manifestazione: Mauro. “E’ sempre stato con noi, sin dalle prime mosse per organizzare la giornata, e ieri più che mai – dice il presidente della ‘Bike 99’. Il suo sorriso ci ha accompagnato e ci accompagnerà ancora nelle prossime edizioni”.

Importante anche la partecipazione di una rappresentanza corposa di tutte le società sportive ciclistiche (e non solo) aquilane, che hanno colto, come sempre, lo spirito collegiale e di partecipazione della giornata. “Siamo contenti che tutto sia andato bene, l’ora in più di chiusura della strada al traffico automobilistico rispetto all’anno scorso, quattro ore (nel luglio 2022 furono tre le ore concesse dalla prefettura dell’Aquila con grande caos e situazioni di pericolo per i ciclisti che una volta arrivati a Campo Imperatore dovevano riscendere e tra loro anche molti anziani e famiglie, ndr), che ha permesso al 70% dei partecipanti di tornare a Fonte Cerreto in sicurezza. Ci sarebbe bisogno – è l’appello di Celi – di estendere la chiusura della strada dalla ‘Villetta’ a Campo Imperatore almeno sino alle 14 per consentire anche a chi pedala più lentamente, penso alle famiglie e agli anziani, di riscendere godendosi una giornata di festa in tranquillità. Ringraziamo di cuore anche le associazioni dei motociclisti, che abbiamo contattato affinché ci aiutassero a sensibilizzare i loro soci a posticipare di un poco la partenza e non incrociarsi, così, con i ciclisti. E’ stato davvero molto utile: pochi i motociclisti che sono saliti a ridosso della riapertura della strada. Un gesto di amicizia e di collaborazione che abbiamo molto apprezzato”.

Crescono i numeri della cicloturistica più impegnativa, quella di 110 chilometri: “Ci sono stati molti iscritti in più rispetto all’edizione scorsa – conclude Celi -, segno che il ‘Gran Sasso bike day’ piace e che, in qualche modo, unisce la città e oltre”.

Credits: Bike 99

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