L’AQUILA – La rivalsa nei confronti di chi parla male delle persone, la ribellione verso una società in cui spesso ‘nessuno ti ascolta’, il valore delle proprie radici e il legame con L’Aquila, città che non ha mai abbandonato e con la quale ha condiviso ferite e rinascita dopo il terremoto del 2009, tragedia che ha vissuto all’età di 11 anni: è uscito nei giorni scorsi, ma sta già registrando un ottimo successo sulla rete, l’ultimo singolo del 25enne Lorenzo Rosa, in arte Lory G, intitolato “Slang” prodotto da Sum M.

Il video promozionale ha superato nettamente le 300mila visualizzazioni su YouTube. Molto buoni i numeri su tutti i canali social.

Il giovane ed emergente rapper, originario dell’Aquila, ha voluto caratterizzare la sua ultima fatica musicale con un linguaggio universale ed internazionale ma con i valori più profondi della sua terra, l’Abruzzo, in particolare la sua città, alla quale è rimasto attaccato nonostante le soddisfazioni musicali lo portino spesso in giro per l’Italia.

Non a caso, il 25enne ha pensato e creato il singolo proprio in Abruzzo, con le riprese del video musicale effettuate in varie località regionali, dando particolare attenzione al capoluogo abruzzese, alla provincia e ai suoi cittadini, con il coinvolgimento di numerosi attori-comparse della zona.

“Il mio obiettivo – spiega l’artista – è anche quello di mostrare all’Italia quanto la mia città, come l’Abruzzo in generale, sia forte e coesa, nonostante le tragedie. Parlo soprattutto del terremoto che ho vissuto da ragazzino, quando stavo per diventare adolescente. E in questa situazione sono pronto per fare il grande salto nella scena Hip-Hop italiana”.

Lorenzo Rosa, lo scorso mese di febbraio, è stato tra i protagonisti del docu-talent “The Rap Game Italia”, programma targato RaiPlay che ha potuto contare sulla presenza di grandi nomi della scena rap italiana come Capo Plaza, Wad, Roshelle, Emis Killa, Rondo da Sosa e altri.

“Slang” è un brano molto duro che parla di come sia difficile uscire, musicalmente parlando, da una piccola realtà, che però può diventare grande e puntare in alto grazie alla coesione delle persone che la vivono.

L’artista mostra un forte attaccamento alle sue origini, cosa che è emersa anche nella partecipazione al docu-talent tanto che fa intendere come nonostante lui cambi città, mantenga la sua personalità, il suo “Slang” appunto.

“Il brano ha note amare tra cui la rivalsa nei confronti di chi ha parlato male gratuitamente di me, la criminalità, che negli ultimi anni è diventata sempre più presente nella regione, si pensi alle sparatorie avvenute in pieno centro a Pescara, la rabbia che si percepisce barra dopo barra e che funge come grido per farsi spazio in una società in cui spesso ‘nessuno ti ascolta’”, commenta ancora Lory G.

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