La cybergang Monti scrive al presidente della Regione e al manager Romano per offrire la restituzione dei dati esfiltrati e ‘bacchetta’ sull’inefficienza del sistema di sicurezza informatica adottato: “Ripristineremo il vostro database in non più di 8 ore. Vi consigliamo di andare alla chat specificata”. La Asl intanto ripristina il centro unico di prenotazione di Avezzano, L’Aquila e Sulmona e del call center.

L’AQUILA – Primo respiro di sollievo per i pazienti e i cittadini che dal 3 maggio non possono ricorrere a cure, esami, visite mediche negli ospedali e nei centri sanitari della Asl provinciale. A distanza di sette giorni dall’attacco al sistema informatico da parte di un ransomware della ‘banda’ cibernetica Monti, la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila mette a punto un primo sistema di ‘pronto intervento’ per cercare di riattivare visite e servizi sanitari ai cittadini. In una nota la Asl spiega che “è stato riattivato il servizio di accettazione delle prenotazioni presso le sedi del P.O. di L’Aquila, P.O. di Avezzano, P.O. di Sulmona e presso le postazioni del call center di L’Aquila. La Asl – si legge nella nota – ha provveduto ad adottare, nei tempi strettamente necessari, una modalità organizzativa che permetterà di avere evidenza in tempo reale della domanda e di procedere alla presa in carico in maniera sicura, evitando perdita di dati e facilitando le richieste registrate, con priorità alle prenotazioni in classe Breve, da erogare entro 10 giorni, e in classe Differibile da erogare entro 60 giorni. Gli utenti potranno accedere al servizio sia attraverso il call center, utilizzando lo stesso numero telefonico attualmente conosciuto, sia attraverso le postazioni di front office.

Gli sportelli del Cup sono stati potenziati con ulteriori: 2 postazioni presso il P.O. di L’Aquila; 2 postazioni presso il P.O. di Avezzano; 1 postazione presso il P.O. di Sulmona”. L’azienda sanitaria aquilana aggiunge anche che “tutti gli stipendi saranno pagati regolarmente, che tutte le forniture sono garantite, e che i distretti si stanno prodigando per garantire assistenza agli utenti limitando al minimo i disagi. Al tempo stesso, la Direzione ringrazia tutti gli operatori sanitari, amministrativi e tecnici che, in questi giorni, con spirito di servizio e grande professionalità, si stanno impegnando per rispondere al meglio alle esigenze dei pazienti e degli utenti”.

Ed è un primo passo. Ma anche oggi è stata una giornata di caos e di corse tra un reparto e l’altro per i pazienti (e i loro famigliari) nel tentativo di capire come ottenere una prenotazione per esami importanti e non rinviabili, che non rientrano nella categoria delle urgenze (‘U’) ma che sono vitali per poter monitorare lo stato di salute e, con i referti in mano, poter procedere con le visite previste, come quelle nel reparto di Oncologia, o di Radiologia e altri ancora.

La Asl dell’Aquila decide di rompere il silenzio dopo sette giorni di assenza di comunicazioni puntuali con l’esterno, diffondendo una diffida alla “stampa cartacea e online” (dimenticando i telegiornali?), ‘colpevole’ di diffondere i dati sensibili contenuti nei documenti sanitari dei pazienti, dati pubblicati dal gruppo Monti sul suo data leak site (Dls). Una nota che richiama i giornalisti al rispetto della deontologia, con toni perentori, e firmata da tutti i dirigenti: il manager Ferdinando Romano, il direttore sanitario Alfonso Mascitelli e quello amministrativo Stefano Di Rocco. La tutela della vita privata e soprattutto della sfera legata a un aspetto delicatissimo e doloroso come quello della salute deve sempre essere al primo posto da parte di tutti, cittadini, giornalisti; i quali devono, nell’esercizio del diritto-dovere di cronaca, rispettare l’articolo 10 del codice deontologico (bisogna rispettare la dignità, il diritto alla riservatezza e al decoro personale, specie nei casi di malattie gravi o terminali, e si astiene dal pubblicare dati analitici di interesse strettamente clinico); ma anche la Asl, in quanto amministrazione pubblica, ha il dovere di informare passo passo i cittadini di fatti gravissimi come l’attacco hacker che ha generato il blocco dei servizi sanitari (sinora) per una settimana. E come? Anche attraverso una comunicazione chiara, trasparente, puntuale con la stampa di riferimento.

Intanto il gruppo Monti avrebbe pubblicato una nota diretta al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e al manager Ferdinando Romano nella quale – con parole che paiono paradossali e persino di rimprovero – chiedono a entrambi di seguire le indicazioni da loro fornite per cercare un compromesso, un accordo, sottolineando come riuscirebbero a ripristinare il database della Asl non in un mese, come sostiene l’azienda sanitaria, bensì in otto ore. Il messaggio, pubblicato dalla gang in inglese, è stato diffuso dalla testata giornalistica marsicana Site.it. “We sympathize with you – scrive il gruppo – about the problems that swept the region after the attack on Asl 1″.

“Siamo solidali – dicono in sostanza – ma questo incidente vi apre gli occhi su molti problemi: corruzione, avidità e stupidità di quelle persone a cui avete affidato la cosa più preziosa della vita – la vostra salute, spendete enormi tasse sui vostri cittadini, su una casa di cartone – in cui memorizzate i dati sulla salute dei vostri cittadini, dei vostri contribuenti. Li imbrogliate – scrive ancora il gruppo Monti -, spendete i loro soldi, ma non li proteggete in alcun modo. Non vi interessa la sicurezza dei dati dei vostri cittadini. I dati dei vostri cittadini giacevano effettivamente per strada e non erano protetti in alcun modo. State evitando una riunione della commissione Sanità del consiglio regionale, adducendo problemi di privacy, tenendo così all’oscuro i vostri cittadini.
Fate 10 riunioni interne al giorno, ma non succede niente. State solo dicendo che i vostri cittadini stanno soffrendo. Perché non ci contattate? Possiamo sicuramente trovare un accordo.
State parlando di mesi per il ripristino, che costano un sacco di soldi. Ripristineremo il vostro database in non più di 8 ore. Pertanto, ancora una volta vi consigliamo vivamente di andare alla chat specificata per discutere l’accordo”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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