L’AQUILA – Il contrasto all’evasione fiscale, nelle sue molteplici e sempre più insidiose manifestazioni, anche nel 2014 ha costituito l’obiettivo primario dell’attività della Guardia di Finanza, unico Organo di polizia giudiziaria con competenze specialistiche in ambito tributario, ed è stato finalizzato, anche in Abruzzo, al recupero dei tributi sottratti alle casse erariali, ma soprattutto ad arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano quotidianamente nel rispetto delle leggi, le cui prospettive di sviluppo sono seriamente limitate dalla concorrenza sleale di coloro che operano “in nero”.
I piani di azione nel comparto, sviluppati in conformità alle linee guida fissate dall’Autorità di vertice ed applicate su territorio regionale, sono stati incentrati nella ricerca dei fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa.
Particolare attenzione è stata posta, altresì, nel contrasto al cosiddetto “lavoro nero”, fenomeno oltremodo insidioso in ragione della connessione, il più delle volte, con altre forme di illegalità quali lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e le frodi in danno dell’I.N.P.S., e dei danni che arreca alle aziende oneste che si trovano a dover competere con imprese “infedeli”, che, forti di manodopera in nero, riescono ad offrire al mercato servizi e prodotti a prezzi altamente concorrenziali, in spregio anche dei lavoratori stessi che si trovano ad essere sfruttati, senza certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego e senza alcuna tutela dei propri elementari diritti, altrimenti garantiti, quali ad esempio il diritto alla salute ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

VIGILANZA SULLA SPESA PUBBLICA

L’azione dei finanzieri dei Reparti abruzzesi nel segmento della “spesa pubblica”, coerentemente con gli obiettivi fissati dall’Autorità di Governo con i processi di “spending rewiew”, è stata finalizzata ad evitare che le risorse pubbliche venissero percepite in maniera truffaldina da soggetti non aventi diritto, sulla scorta di una falsa rappresentazione delle condizioni richieste, a danno delle politiche di sostegno alle imprese e alle famiglie, maggiormente colpite dal protrarsi della grave crisi economica e dalla recessione internazionale.
I Reparti hanno costantemente controllato che i soggetti percipienti gli incentivi per attività produttive fossero effettivamente in possesso dei requisiti previsti per l’assegnazione delle somme pubbliche, con contestuale verifica della genuinità della documentazione a sostegno degli stessi.
Inoltre, hanno vigilato sull’efficiente e corretta gestione della Spesa Sanitaria, anche appurando la veridicità dei documenti giustificativi delle spese mediche e contrastando ogni forma di spreco, inefficienza, abuso e distrazione di somme per interessi privati.
Marcata anche l’azione a tutela dei cittadini veramente bisognevoli di tutela sociale, svolta mediante l’approfondimento delle reali condizioni di reddito dei richiedenti l’accesso alle cosiddette “prestazioni sociali agevolate”, rispetto a quanto da essi esposto nelle apposite autocertificazioni.
L’operato delle Fiamme Gialle ha consentito da un lato il recupero delle risorse già percepite mediante l’adozione di adeguate misure di aggressione patrimoniali, ove possibile, e dall’altro di assicurare l’immediata cessazione di indebite erogazioni, così determinando risparmi per il futuro, a vantaggio di coloro che hanno effettivo titolo a percepirle.

ATTIVITÀ ANTICONTRABBANDO NEL SETTORE DOGANALE E DEI PRODOTTI ENERGETICI

La Guardia di Finanza è fortemente impegnata anche nel contrasto alle frodi perpetrate nel settore delle accise, con la duplice finalità di tutelare la pretesa erariale e di preservare la correttezza del mercato.
L’accisa, un’imposta indiretta sulla produzione e sui consumi che colpisce i prodotti energetici, l’alcole etilico e le bevande alcoliche, l’energia elettrica ed i tabacchi lavorati, assicura un considerevole gettito all’Erario, anche in ragione dell’elevata incidenza fiscale.
Proprio per tale ultima peculiarità le specifiche condotte evasive nel comparto si rivelano particolarmente remunerative.
Per contrastare l’evasione nel settore, la Guardia di Finanza opera mediante controlli su strada dei generi trasportati e predisponendo specifiche attività ispettive presso gli opifici di produzione, i depositi fiscali e commerciali, nonché gli altri operatori deputati alla gestione ed all’impiego del prodotto.

LOTTA AL GIOCO ILLEGALE

La Guardia di Finanza ricopre un importante ruolo di presidio anche nel comparto dei giochi e delle scommesse, coerentemente con le primarie missioni istituzionali laddove, si consideri che l’esercizio delle attività ludiche al di fuori del circuito legale, strettamente controllato dalle preposte Autorità, oltre ai negativi risvolti per l’ordine e la sicurezza pubblica, comporta ingenti danni alle casse dell’Erario sotto forma di imposte non versate, così causando un danno all’intera collettività.
Nell’ambito del contrasto al gioco illegale sono stati effettuati molteplici controlli per constatare la regolarità del prelievo fiscale previsto in materia di giochi e scommesse, essenzialmente verificando il corretto funzionamento degli apparati del videogioco e per l’accettazione delle scommesse, a tutela, oltre che della fiscalità dei giochi, anche degli operatori onesti, senz’altro danneggiati dalla concorrenza sleale delle offerte clandestine, nonché dei consumatori finali.
I sistemi di frode più ricorrenti accertati attengono l’alterazione di software ed hardware finalizzata ad una incompleta od omessa comunicazione telematica dei dati delle slot machine.
Dal 2012 la Guardia di Finanza, d’intesa con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in forza di un Decreto Legge, concorre nell’attività di contrasto ai fenomeni di gioco minorile, vigilando in maniera particolare su quei punti di offerta di giochi con vincita in denaro collocati in prossimità di istituti scolastici primari e secondari, di strutture sanitarie ed ospedaliere e di luoghi di culto.

AGGRESSIONE AGLI INTERESSI ECONOMICO-PATRIMONIALI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED AL RICICLAGGIO

Strettamente correlata alle tutela delle entrate e delle uscite è anche la salvaguardia del sistema economico “sano” dalle infiltrazioni criminali cui consegue l’indebito accumulo di patrimoni illeciti.
Difatti, la Guardia di Finanza è coinvolta a pieno titolo nella lotta a tutti i fenomeni di inquinamento dell’economia legale che alterano le regole di funzionamento dei mercati e della concorrenza e che si manifestano prevalentemente sotto forma di riciclaggio e usura.
Tali fenomeni criminali rappresentano gli strumenti principali attraverso i quali le organizzazioni malavitose reimpiegano i capitali illecitamente accumulati e li “mimetizzano” nella società civile e nell’economia legale.
La strategia del Corpo si fonda sostanzialmente sull’aggressione dei beni illecitamente accumulati dai sodalizi criminali, loro vero punto di forza, attraverso il sistematico ricorso alle indagini patrimoniali finalizzate a pervenire al sequestro ed alla confisca dei beni e dei proventi ottenuti dalle attività delittuose nonché dalle aziende finanziate con capitali mafiosi, così togliendo loro vitali risorse finanziarie da poter restituire, nel contempo, alla collettività.
Indagini senz’altro complesse e laboriose, ma è proprio grazie a questo tipo di investigazioni che è possibile scovare patrimoni illeciti accumulati nel tempo e contemporaneamente sfruttare i poteri di polizia tributaria per agire anche sul fronte fiscale, mettendo in atto il tipico “approccio trasversale” al servizio che caratterizza l’azione della Guardia di Finanza, unico Organo di polizia giudiziaria, come si è già detto, con competenze specialistiche in campo tributario, ed in grado, quindi, di colpire nella loro globalità tutti quei fenomeni di ostacolo alla crescita ed alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale.

TUTELA DEI DIRITTI DI PROPRIETÀ E DEI CONSUMATORI

I finanzieri abruzzesi hanno rivestito un ruolo di primo piano anche nel contrasto alla contraffazione, fenomeno intimamente connesso ad altre forme di illegalità economico finanziaria che inquinano il mercato e sottraggono alla collettività importanti risorse, quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro nero ed irregolare, il reimpiego di capitali illeciti.
Senza dimenticare i danni per la salute e la sicurezza dei consumatori, considerata la pericolosità e nocività della maggior parte dei prodotti che vengono immessi sul mercato.
L’attività operativa nel comparto è stata finalizzata a contrastare le azioni illecite sia all’atto dell’importazione dei prodotti falsificati, mediante presidio degli spazi doganali, che nelle fasi di produzione, mediante investigazioni volte alla ricostruzione di tutta la “filiera del falso”, e di commercializzazione, attraverso il costante controllo economico del territorio esercitato dalle pattuglie su strada, anche in coordinamento con altre Forze di Polizia e con le Polizie locali.
Dal 1^ gennaio del 2014 è stato reso operativo l’applicativo S.I.A.C. – Sistema Informativo Anti Contraffazione – una progettualità co-finanziata dalla Commissione Europea ed affidata dal Ministero dell’Interno alla Guardia di Finanza, a conferma del ruolo di centralità del Corpo nello specifico settore operativo.
In concreto, trattasi di un applicativo, raggiungibile da chiunque attraverso il sito internet https://siac.gdf.it, in grado di fornire un quadro aggiornato circa l’azione svolta dai vari Attori istituzionali che presidiano il “mercato del falso”, mettendo a disposizione dell’utenza anche indicazioni e consigli pratici per evitare di acquistare prodotti contraffatti o pericolosi.
Doveroso qui sottolineare come i dati aggregati offerti, con aggiornamento periodico, georeferenziati, possano essere di valido supporto anche per inchieste giornalistiche.

CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI E CONCORSO ALLA SICUREZZA E ALL’ORDINE PUBBLICO

Degno di nota il contributo investigativo delle Fiamme Gialle abruzzesi nel contrasto dei traffici illeciti ed al mantenimento, in concorso con le altre Forze di polizia, dell’ordine e della sicurezza pubblica, a tutela della vita umana ed a garanzia di una società più sicura e vivibile sotto tutti i punti di vista.
Il Corpo della Guardia di Finanza assicura, difatti, accanto alla tradizionale lotta all’evasione fiscale, anche un’ampia azione di contrasto ad ogni tipo di traffico illecito, che siano armi piuttosto che stupefacenti o rifiuti.
Dal momento che i grandi traffici illeciti che danneggiano l’economia del Paese originano oltre mare, il Corpo ha apprestato un efficace dispositivo organizzativo che vede un costante coordinamento tra i Comandi provinciali e la Componente Aeronavale (di stanza a Pescara), così consentendo, al bisogno, una rapida e massima integrazione fra il dispositivo di vigilanza a mare e le strutture organizzative sul territorio.
Costante l’attività di controllo economico del territorio garantito dai Reparti del Corpo anche grazie alle richieste di intervento che giungono al numero di pubblica utilità “117”.
Tale servizio è stato di recente potenziato attraverso una specifica sezione “117” presente sul sito internet www.gdf.gov.it, attraverso la quale è possibile compilare, stampare e presentare ai Reparti territoriali segnalazioni, denunce e richieste di semplice compilazione.
Il concorso alla sicurezza e all’ordine pubblico è stato assicurato da parte del Corpo principalmente attraverso l’impiego dei militari specializzati “Anti Terrorismo e Pronto Impiego” (ATPI), anch’essi di stanza a Pescara.
I cosiddetti “Baschi Verdi” si caratterizzano per un peculiare dinamismo operativo ed oltre a garantire i servizi di ordine pubblico e le misure di protezione personale nel quadro delle direttive delle Autorità di pubblica sicurezza, fanno parte integrante del dispositivo operativo del Corpo per il contrasto all’illegalità economico-finanziaria ed ai traffici illeciti, assicurando il loro fondamentale apporto soprattutto al controllo economico del territorio.
Prezioso ed assiduo, infine, il contributo fornito dalle Fiamme Gialle impiegate nel Soccorso Alpino – in Abruzzo dislocato nelle Stazioni S.A.G.F. di L’Aquila e Roccaraso – a salvaguardia della vita umana, in concorso con gli altri Attori del dispositivo apprestato in materia (C.N.S.A.S., VV.FF, Corpo Forestale dello Stato).

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10