L’AQUILA – Nel tardo pomeriggio la svolta. A. C., di anni 61, residente a Pettorano sul Gizio messo davanti ai chiari, precisi e concordanti indizi raccolti dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) di L’Aquila si è assunta la responsabilità di aver cagionato la morte dell’orso.
L’attività di ricerca degli indizi, svolta negli ultimi due giorni dal Corpo forestale dello Stato nella pertinenza dell’indiziato con il sequestro delle armi e delle munizioni ha fatto desistere l’indiziato nel mantenere un atteggiamento reticente.
Nel pomeriggio odierno A.C., assistito dall’avvocato di fiducia, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti ed ha reso spontanee dichiarazioni davanti al Pubblico Ministero ed alla p.g. operante, assumendosi la responsabilità di aver cagionato, accidentalmente, la morte dell’orso.
La versione del fortuito colpo di arma da fuoco esploso da A.C., nella notte del 11 settembre, dovrà essere confrontato con il quadro probatorio ricostruito dalla polizia giudiziaria.
Per il gesto commesso l’indagato rischia una condanna da 4 mesi a 2 anni per l’uccisione del plantigrado come previsto dal combinato delle norme di cui: 544 bis c.p. e 30 lett. C L. 157/92.

Continua l’attivita’ del Corpo forestale dello Stato per individuare il responsabile dell’uccisione dell’orso bruno marsicano la cui carcassa era stata rinvenuta lo scorso 12 settembre in nei pressi della Riserva di Monte Genzana, in provincia dell’Aquila. A seguito dell’attivita’ investigativa del Nipaf dell’Aquila la Procura della Repubblica di Sulmona ha iscritto nel registro degli indagati un uomo residente nel comune di Pettorano sul Gizio, A.C., a cui viene contestato, tra gli altri, il reato di uccisione di animali. Nell’ispezione eseguita dai forestali sono stati sequestrati sei fucili e diverse munizioni, regolarmente detenute, rinvenute diverse tracce del passaggio dell’orso nella pertinenza dell’abitazione dell’indagato, nonche’ altri reperti utili al proseguimento delle indagini. Il materiale sequestrato sara’ inviato, per le successive analisi, a laboratori specializzati.

All’indagato, che ha 61 anni, e’ stata contestata anche la violazine della legge sulla caccia. Oggi, intanto, fa sapere la foretale, si e’ proceduto ad una ulteriore perquisizione domiciliare a carico dell’uomo, che alcuni giorni fa aveva subito danni alla sua proprieta’ e ai suoi animali da parte di un orso.

 L’orso ritrovato morto il giorno 12 settembre scorso nel comune di Pettorano sul Gizio è stato ucciso con un colpo di fucile. Queste le prime certezze arrivate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZSLT) di Grosseto dove la carcassa è stata trasferita nella giornata di martedì. L’orso è stato attinto da un colpo sparato con una munizione spezzata. Uno dei pallettoni ha raggiunto l’intestino ed ha provocato un’infezione: la peritonite è risultata fatale.
Sulla base delle risultanze dell’IZSLT di Grosseto il Corpo forestale dello Stato, coordinato dalla Procura della Repubblica di Sulmona, si sta procedendo ad effettuare tutte le operazioni di ricerca delle fonti di prova per rintracciare i colpevoli dell’uccisione del plantigrado (articolo 544 bis c.p. e 30 lett. C L. 157/92), nonché a ricostruire gli spostamenti dell’orso nelle ore antecedenti il decesso.
Si smentisce la voce circolata su alcuni organi di informazione circa l’attività, da parte del Corpo forestale dello Stato, di ricerca e cattura dei due orsi che si aggirano nella zona di Pettorano sul Gizio.
Continua invece senza sosta l’attiva dei forestale di monitorare le zone frequentate dagli orsi per allontanarli dalla zona abitata.

“Ho chiesto a Forestale precise informazioni su orso ucciso a fucilate e continui aggiornamenti su indagine per individuare il colpevole”. E’ quanto scrive su twitter il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in riferimento alla morte di un esemplare di orso in Abruzzo causata da una fucilata.

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10