L’AQUILA – Nel mirino degli investigatori sono finite due importanti chiese aquilane distrutte dal terremoto: le Anime Sante in Piazza Duomo e Santa Maria Paganica. Per quest’ultima esiste anche un filmato che testimonia una tangente dell’1% sui 19 milioni necessari per la sua ricostruzione: una prima dazione di 10mila euro e’ stata effettuata dentro un’automobile. Secondo l’accusa i 10mila euro sarebbero l’anticipo di una tangente pari a 190mila euro che, come si legge nell’ordinanza del Gip, Giuseppe Romano Gargarella, equivale all’uno per cento dei 19 milioni dell’appalto.

Lo scambio del denaro sarebbe avvenuto il 7 giugno del 2013 in un ristorante di Carsoli (L’Aquila) dove Massimo Vinci avrebbe consegnato, per conto di Patrizio Cricchi, una busta con i 10mila euro in contanti a Luciano Marchetti, ex vice commissario dei Beni culturali, in quel momento progettista alla ricerca di incarichi e appalti e intermediario della Direzione dei Beni culturali anche attraverso lo stretto rapporto con la funzionaria della direzione del Mibac, Alessandra Mancinelli, finita in carcere, e l’architetto Giuseppe Di Girolamo, indagato. Marchetti (ai domiciliari), consegna a sua volta la busta alla stessa Mancinelli, che la ripone nella borsa. Qualche giorno prima, la Mancinelli si era lamentata al telefono di aver visto “ancora una lira mai” in cambio dei favori. Sempre nell’ordinanza si parla di un pressing (attraverso alcune lettere) per indurre la presidenza del Consiglio dei ministri a cambiare la propria ordinanza che avrebbe permesso di considerare ad esempio le chiese, parte integrante delle canoniche, queste ultime in alcuni casi gia’ oggetto di lavori a trattativa privata. Le lettere sarebbero dovute essere consegnate dalla Mancinelli all’ex premier Enrico Letta e a suo zio Gianni, gia’ sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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