L’AQUILA – Il giudice del tribunale dell’Aquila Marco Billi ha condannato stamane a 2 anni di reclusione ciascuno i due imputati nel processo per il crollo di due edifici in via Milonia la notte del 6 aprile 2009, uno dei casi in cui non ci sono stati morti all’interno della maxi inchiesta sui crolli della Procura della Repubblica dell’Aquila. Si tratta di Berardino Drago, di 80 anni, di Pizzoli (L’Aquila) e Angelo Sabatini, di 84 anni, di Roma, committente e titolare della ditta esecutrice dei lavori.

Il giudice li ha ritenuti colpevoli di aver commissionato al geometra aquilano Umberto Masucci, 74 anni, inizialmente indagato e poi scagionato, la direzione dei lavori, pur non potendolo fare, visto che tale mansione sarebbe dovuta essere svolta da un ingegnere. I due sono stati invece assolti dall’accusa di aver autorizzato la realizzazione di opere difformi da quelle concesse dalle autorizzazioni. Il Pm titolare dell’inchiesta Fabio Picuti aveva chiesto al termine della sua lunga requisitoria la condanna per entrambi gli imputati a due anni e mezzo di reclusione. Il giudice ha stabilito infine che i risarcimenti alle parti civili debbano essere pronunciati dal Tribunale civile.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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