L’AQUILA – Non è concepibile rilasciare dichiarazioni quando nei ragionamenti si ignorano le leggi e le norme che regolano la materia pubblica. Ancor più grave se chi lo fa non ha il minimo garbo istituzionale pur essendo stato chiamato a ricoprire un ruolo di supporto alle istituzioni locali frutto di una Intesa con il Ministero della Coesione Territoriale e di un successivo contratto stipulato con il Sindaco dell’Aquila, atti, finora, purtroppo in parte disattesi.

Il “piano segreto” per la ricostruzione bocciato in una recente intervista dal direttore Usra Paolo Aielli, gode invero di quella solidità che gli deriva proprio dal lasciare inalterato il bilancio statale. Ma questo il direttore Usra non può saperlo poiché la trattativa, come è giusto che sia, è in itinere esclusivamente tra il Governo e il Sindaco dell’Aquila. Sarebbe buona norma non diffonderne i contenuti per evitare prematuri trionfalismi e conseguenti disillusioni.

Per quanto concerne invece la stizzosa e sterile posizione sugli interventi in anticipazione, Aielli è perfettamente al corrente sull’atto, pronto da tempo e frutto di un proficuo confronto personale con le associazioni di categoria  che andava a correggere proprio un sua proposta giudicata aleatoria, inconsistente e imperseguibile, presaga solo di potenziali contenziosi tra ignari cittadini. Quell’atto è fermo per una precisa richiesta da parte dello stesso Governo: è infatti allo studio  un provvedimento che intende usare quelle risorse a copertura di un eventuale mutuo dello Stato a favore della ricostruzione, in uno con il superamento del divieto di Bruxelles in materia di spesa pubblica e in luogo del semplice uso in termini di mero ed esiguo capitale. Inoltre è bene chiarire che proprio a tutela dei cittadini non sarebbe opportuno intervenire senza precise garanzie di rientro finanziario e calmierazione degli interessi richiesti, qualora ad anticipare fossero chiamati gli istituti di credito, a supporto delle imprese interessate. Aielli sa che questa è stata una precisa volontà anche degli operatori della ricostruzione (tecnici e imprese) verso i quali l’Amministrazione si è impegnata anche nell’interlocuzione con gli istituti di credito.

La ricostruzione dell’Aquila è un complesso e delicato ecosistema che deve garantire sia i cittadini beneficiari di contributo che gli operatori che vi lavorano. L’Aquila non può, non deve, essere scambiata per l’albero delle opportunità personali. E’ ora semmai di interrogare l’Usra sulle motivazioni per le quali, ad un anno dalla scadenza di presentazione delle schede parametriche, queste siano state valutate solo per l’asse centrale della città e per una porzione di Onna, lasciando nello sconcerto le restanti frazioni e parte della città capoluogo. E’ arrivato il momento di fare definitiva chiarezza sui poteri e sul ruolo autoattribuito dall’Usra per non dover pensare che, a fronte del rientro nei poteri costituzionali sancito con la legge 134/2012, ancora oggi ci trovassimo di fronte ad un commissariamento strisciante e occludente.

E’ chiara e legittima a questo punto l’aspettativa di una presa di posizione da parte del Governo.

Pietro Di Stefano

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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