L’AQUILA – Continuano i controlli del CFS sulla raccolta dei tartufi in tutta la Provincia Aquilana. Come ogni anno, in prossimità della data di apertura fissata dalla Legge Regionale al 1° giugno, si registrano numerose violazioni da parte di soggetti che, sfidando il sistema dei controlli ed il rischio di severe sanzioni, setacciano le tartufaie anticipando le migliaia di cercatori abruzzesi autorizzati che, correttamente, aspettano l’apertura della raccolta per iniziare l’attività.

Solo negli ultimi giorni le Stazioni della Forestale hanno elevato sanzioni per alcune migliaia di euro e sequestrato diversi chili di tartufo estivo: in tre casi è stato disposto il ritiro del tesserino che abilita ed autorizza alla raccolta. Anche le stesse associazioni dei cercatori di tartufo chiedono al CFS maggiori controlli proprio allo scopo di tutelare chi esercita la raccolta nel rispetto della normativa.

Risulta evidente che questi ultimi subiscono un danno di notevole entità se altri setacciano le cave prima del termine fissato dalla Legge Regionale per l’inizio della ricerca. Peraltro il danno non si esaurisce nella ridotta disponibilità di tartufi ma anche nel rischio che le tartufaie diminuiscano o addirittura perdano la produzione per via del metodo di raccolta utilizzato in questi casi ovvero la zappettatura del terreno e la raccolta di tartufi ancora immaturi.

L’aumento del numero di raccoglitori ed il valore che il tubero mantiene sui mercati richiede una giusta attenzione da parte degli organi deputati al controllo, anche perché il guadagno derivante dalla raccolta rappresenta, in alcuni casi, una importante integrazione del reddito familiare: anche questo aspetto induce a porre una particolare attenzione verso il rispetto della normativa di settore.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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