L’AQUILA – Un’interrogazione sulla restituzione delle tasse delle imprese aquilane e del cratere, per spingere il governo ad adottare provvedimenti urgenti.

La presenterà in settimana la senatrice Pezzopane, che torna sullo spinoso argomento che riguarda circa 7mila partite iva nel cratere.

La vicenda è nota e la senatrice ne ripercorre le tappe principali nell’ambito dell’interrogazione.

“La legge di stabilità del 2012 ha fissato la restituzione in 120 rate del 60% delle tasse sospese durante l’emergenza – ricorda Pezzopane- Non si trattava di una grande agevolazione, dal momento che alle imprese del cratere veniva richiesto di pagare, a soli due anni di distanza dal terremoto, mentre in altri territori colpiti da calamità si è ricorsi a periodi di sospensione più lunghi, fino a 5 anni per il Molise e 10 anni per il terremoto di Umbria e Marche e per l’alluvione del Piemonte. A ciò si aggiunga che le imprese e i cittadini hanno ricominciate a pagare le tasse da luglio 2010, in piena emergenza.

A complicare la situazione – prosegue la senatrice- sono state le circolari dell’INPS e dell’INAIL, che richiedevano il 100% della restituzione dei tributi non versati, sulla base di un’interpretazione governativa, più precisamente dell’ex Ministro Fornero, che paventò l’ipotesi degli aiuti di Stato, inducendo il Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro a chiedere un parere in merito al Capo del Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In quella circostanza venne a galla che il governo Monti non aveva notificato all’Unione Europea l’agevolazione, che andava considerata “illegale”. Per questo, in attesa della decisione della Commissione, la norma andava applicata nei limiti del “de minimis”, cioè della soglia di 200mila euro.

Le imprese e le associazioni di categoria contestarono le circolari e presentarono ricorso al TAR, vincendolo, ma in queste ore c’è preoccupazione per la decisione del Consiglio di Stato, a cui INPS e INAIL hanno fatto ricorso contro la sentenza del TAR.

È ora che il governo intervenga per porre fine a questo stillicidio- commenta la senatrice- Le imprese del cratere, già penalizzate, vivono uno stato di difficoltà aggravata dal terremoto. Se davvero dovessero restituire il 100% del non versato, sarebbe un ulteriore colpo di grazia, che metterebbe in ginocchio il territorio.

Al governo- conclude la senatrice- chiediamo di adottare dei provvedimenti legislativi per tutelare le nostre imprese e di intervenire presso l’Unione Europea, anche in vista della presidenza di turno del semestre dell’Unione, per spingere con forza l’Europa a stabilire una regola che valga per qualsiasi calamità naturale, anche in futuro, e che preveda di non conteggiare le spese sostenute per far fronte alle emergenze ed al ristoro dei danni nel vincolo del 3% di deficit/pil”. 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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