L’AQUILA: I Carabinieri della Compagnia di L’Aquila, a conclusione di attività di indagine hanno denunciato in stato di libertà O.G.B. 52enne di Roma, per tentata truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità materiale commessa da privato.
Il tutto nasce da una vicenda verificatasi il 18 febbraio: O.G.B., unitamente a L.T.G. 49enne, anch’essa residente a Roma, entrarono all’interno di un piccolo esercizio commerciale di generi alimentari di Barisciano, con la scusa di fare la spesa. Questi una volta all’interno, tentarono in maniera fraudolenta di asportare svariati generi alimentari pensando di farla franca. Ad attenderli al varco, invece, trovarono la titolare che si era accorta del loro strano comportamento. I due, vistisi scoperti, abbandonarono la merce che avevano asportato dagli scaffali e si diedero a precipitosa fuga a bordo di un’autovettura che avevano parcheggiato all’esterno dell’esercizio. Le immediate ricerche diramate dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di L’Aquila, permisero ai militari della Stazione Carabinieri di Paganica coadiuvati da quelli della Stazione di Assergi di rintracciare i soggetti in L’Aquila, precisamente nella frazione Camarda, e sottoporli ad un accurato controllo. Nella circostanza vennero denunciati in stato di libertà per tentato furto aggravato in concorso e, siccome dalle verifiche svolte l’automezzo da loro utilizzato, risultò sprovvisto di copertura assicurativa, venne sottoposto a sequestro amministrativo ed affidato in custodia ad una ditta autorizzata.
Nella mattinata odierna, O.G.B. al fine di ottenere il dissequestro del mezzo, si è presentato presso la Stazione Carabinieri di Paganica munito di un bollettino postale di pagamento palesemente contraffatto, attestante il versamento della somma di euro 588,70 (cinquecentottantotto/70). L’uomo pensava ancora una volta di farla franca, ed ancora una volta si è sbagliato. I militari della Stazione di Paganica, infatti, hanno approfondito gli accertamenti presso il locale ufficio postale accertando che la somma effettivamente versata era pari a euro 58,70 (cinquantotto/70). Il bollettino è stato sequestrato ed O.G.M. nuovamente denunciato alla Procura della Repubblica.