L’AQUILA – E’ scomparsa una delle più belle statue (fanciulla che abbraccia un delfino dalla cui bocca zampilla l’acqua) dello scultore Nicola D’Antino, al quale si deve l’arredo della “grande Aquila”.
La notizia sarà data dal giornalista Amedeo Esposito, a margine della “lezione” che domani lo stesso terrà all’Università della Terza Età (ore 16,00 Casa del volontariato) sul tema: “la fontana luminosa – porta della città del XX secolo”, notevole opera anch’essa del maestro D’Antino.
La statua scomparsa, intorno al 1930 fu installata sulla fontana ornamentale di piazzale Pasquale Paoli, sotto la villa Ciarletta.
Negli anni ’40 del secolo scorso, per evitarne il deterioramento, fu smontata e messa – non si sa per quali ragioni – in uno dei magazzini dell’ex ospedale Santa Maria di Collemaggio, dove circa otto anni fa fu trovata dal dott. Umberto Giammaria, il quale la fece restaurare, ponendola successivamente ad ornamento dell’atrio dell'”informazioni” del nosocomio, attribuendone erroneamente la proprietà alla Asl.
L’opera subito dopo il terremoto di cinque anni fa, che tanti danni ha arrecato alle strutture ospedaliere, scomparve senza che nessuno se ne accorgesse.
Alla ricerca dell’opera, Amedeo Esposito ha interessato, senza alcun esito per ora, oltre al direttore generale della Asl, il dott. Giancarlo Silveri, il direttore regionale dei beni culturali (poiché la statua è sotto vincolo) ed il sindaco Massimo Cialente, perché è verosimile che la proprietà dell’opera sia dell’amministrazione civica, unica e sola committente allora dello scultore abruzzese.
Allo stesso D’Antino (lo “scultore del regime”, come veniva chiamato) si deve il bel monumento ai caduti della Villa Comunale (1922-1927): ed inoltre la statua (1929) che orna (momentaneamente in restauro) piazza Nove Martiri Aquilani ex piazza 28 ottobre; le due grandi fontane di Piazza Duomo (1932); la statua di fanciulla che si ammirava lungo lo scalone d’onore della sede centrale dell’ ex Cassa di Risparmio di corso Vittorio Emanuele, ed altre importanti opere come il busto del patriota risorgimentale Angelo Pellegrini, posto sulla stele funeraria che sovrasta la tomba dello stesso nel cimitero monumentale aquilano.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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