L’AQUILA –  Sono ormai mesi e mesi che migliaia di cittadini aquilani si battono senza tregua a difesa della principale ricchezza della città dell’Aquila: il suo valore storico e ambientale. Ma ad oggi, nonostante tutti gli incontri che ci sono stati, non abbiamo avuto alcuna risposta dall’Amministrazione Comunale e dagli Organi competenti circa le sorti di Porta Barete e la riqualificazione complessiva delle mura civiche aquilane. Il terremoto ha distrutto. Quale occasione migliore della ricostruzione per far rinascere la città più bella di com’era e per porre rimedio alle opinabili scelte urbanistiche del passato?  È il grido lanciato dalle associazioni e dai cittadini scriventi che si è alzato ancor di più dopo gli importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi due mesi che hanno confermato il valore dell’area di Porta Barete con la riscoperta di strutture murarie difensive, tra le meglio conservate in tutto il circuito murario aquilano, così come indicato da numerose piante storiche cittadine, e del leone probabilmente di epoca romana. Risulta pertanto inaccettabile, sia a livello locale sia internazionale,  che una tale ricchezza storico-architettonica  possa essere di nuovo ignorata, squalificata, addirittura interrata e relegata ai margini del tessuto urbano!

Chiediamo al Sindaco un’assemblea cittadina entro mercoledì 26 marzo.

Facciamo appello agli organi di stampa, a quanti hanno a cuore le sorti dell’Aquila, già ferita e che va risarcita per le gravi perdite subite, di mobilitarsi chiedendo alle autorità competenti un intervento che, nella massima salvaguardia dei diritti dei residenti dell’area, garantisca anche le richieste/diritti della collettività mediante la riapertura e opportuna riqualificazione di un settore delle mura di grande valore storico e simbolico per la città, come attestato da fonti storiche grafiche e fotografiche. Chiediamo inoltre, a chi di competenza in materia, un pronunciamento che possa finalmente definire con certezza l’assetto dell’area di Porta Barete in base alla normativa vigente e in particolare al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004 che affida non solo al Ministero preposto, ma anche agli Enti locali, il compito di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale quale Bene della Comunità. La mancata possibilità di fruizione e di recupero dell’area di Porta Barete e di quanto emerso in sede di scavo archeologico, costituirebbe un danno per tutta la città con la conseguente certezza che, malgrado le norme vigenti, non si vada nella direzione della salvaguardia dei Beni Culturali della Città. Intanto i cittadini sperano ancora e continuano a firmare una petizione online  tuttora incorso.

Archeoclub d’Italia – Sede L’Aquila

Associazione “Panta Rei”
Compagnia “Rosso d’Aquila”
Gruppo Aquilano di Azione Civica “Jemo ‘nnanzi”
Italia Nostra – Sezione di L’Aquila
Legambiente Abruzzo Beni Culturali

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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