L’AQUILA – I finanzieri e i carabinieri dei rispettivi Comandi provinciali di L’Aquila, hanno dato esecuzione ad un provvedimento del Tribunale del capoluogo abruzzese a firma del gip Romano Gargarella con il quale e’ stato disposto il sequestro preventivo di conti correnti bancari, beni mobili ed immobili sino all’equivalente dell’illecito profitto conseguito appartenenti a Luigi Lombardo e Pio Fulvi, gia’ presidente e amministratore delegato della Confartigianato L’Aquila per presunti corsi fantasma relativi alla ricostruzione post-sisma.

La stessa misura patrimoniale e’ in corso di esecuzione nei confronti di tre imprenditori di cui due ternani e uno di Roma che hanno concorso, mediante rilascio di false fatture, con gli allora vertici della Confartigianato locale nell’organizzare dei corsi di formazione destinati alle maestranze da utilizzare nei cantieri della ricostruzione aquilana. Il provvedimento si fonda sulle indagini dei carabinieri e della Guardia di finanza che, coordinati dal sostituto procuratore Stefano Gallo, mediante meticolosi accertamenti documentali e acquisizioni di numerosissime informazioni testimoniali hanno accertato che i vertici della Confartigianato aquilana, al fine di ottenere un contributo dalla Fondartigianato di Roma, per oltre 200 mila euro, hanno contabilizzato false spese per organizzare numerosi corsi di formazione che, invece, si sono svolti solo parzialmente e, in alcuni casi, addirittura non si sono neanche svolti.

L’ipotesi di reato riguarda il riconoscimento integrale del contributo. A tal fine gli indagati hanno predisposto documentazione relativa a prestazioni didattiche e di tutoraggio che di fatto o non si sono mai svolte o si sono svolte solo parzialmente e con modalita’ difformi da quelle rendicontate e per le quali, conseguentemente, non sono stati corrisposti i relativi compensi ai docenti se non in parte. Hanno rendicontato l’avvenuto pagamento di un canone annuo di locazione per l’utilizzo di un modulo abitativo provvisorio (Map) dove si sarebbero svolti alcuni dei corsi per un canone di 20.800 euro quando invece il Map veniva utilizzato per soli tre mesi ed era di proprieta’ dell’Associazione Cardinale Innocenti di cui Luigi Lombardi, ex console generale di Malta a San Marino, e Fulvio Pio erano i responsabili; lo stesso Map, stando sempre alle indagini, era stato acquistato ad un prezzo addirittura di molto inferiore (appena 8.000 euro) al canone di locazione rendicontato; il cosiddetto contratto di locazione, non registrato presso il competente Ufficio finanziario, era stato firmato da Luigi Lombardo quale rappresentate della Confartigianato di L’Aquila e da Fulvio Pio quale rappresentante dell’Associazione Cardinale Innocenti e, ovviamente, alcun canone di locazione veniva realmente corrisposto. 

Per la rendicontazione dell’utilizzo di materiale didattico e di consumo per la formazione professionale pari ad una somma di 10.754 euro annui hanno utilizzando – secondo gli investigatori – una fattura per operazioni inesistenti emessa dall’azienda Network S.r.l. di Terni che fatturava anche i ponteggi e materiale vario da edilizia che invece erano messi gratuitamente a disposizione dai titolari delle ditte nei cui cantieri venivano svolte le attivita’ pratiche. Ricevuta la prima tranche del contributo (16 giugno 2011) di oltre 163.000 euro il presidente pro-tempore di Confartigianato L’Aquila ne avrebbe distratto subito l’importo di 50 mila euro dal conto dedicato della Confartigianato alla societa’ Brainit Srl di Roma, senza alcuna reale motivazione e in assenza di documentazione giustificativa del costo sostenuto (che, successivamente, avrebbe motivato quale riconoscimento della Azienda Network per Progetto di Formazione Professionale).

I reati contestati sono stati portati a termine anche mediante l’aiuto di altri responsabili che avrebbero attestato la regolarita’ delle spese sostenute per la realizzazione del progetto e la predisposizione della falsa documentazione utilizzata per la rendicontazione delle spese stesse. Complessivamente sono indagate nove persone che si sono viste notificare gli avvisi di garanzia. L’applicazione della misura ablatoria che si fonda sulle convergenze investigative dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza e’ tesa a rafforzare il dispositivo di contrasto all’indebita percezione di contributi pubblici a danno del Bilancio nazionale e consente la possibilita’ di apprendere i beni personali dei responsabili dei reati contestati. L’attivita’, nel suo complesso, conferma la particolare attenzione della Procura della Repubblica di L’Aquila su tutti i fenomeni collegati, direttamente o indirettamente, alla ricostruzione post-sisma.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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