L’AQUILA – La ASL dell’Aquila Avezzano e Sulmona sconta, rispetto alle altre ASL Abruzzesi, una situazione sfavorevole legata agli altissimi costi di gestione. Non va infatti dimenticato che la ASL dell’Aquila corrisponde a metà del territorio regionale e si identifica proprio con le aree interne della Regione. Per questo motivo è altamente penalizzata perchè nel contempo è anche l’area meno popolosa ed essendo il finanziamento statale per quota capitaria, portare i servizi su un territorio così vasto, ad una popolazione che mediamente è la più anziana della regione, ha dei costi gravosissimi.

Il risultato finale è che la ASL, per chiudere in pareggio i bilanci così come impone la Legge, è costretta a fare continuamente tagli e questo a differenza delle altre ASL d’Abruzzo, determina una penalizzazione in quanto non ha utili da reinvestire. La conseguenza più pesante sarà l’impossibilità di assumere nuovo personale e di acquisire nuovi macchinari. Questa penalizzazione si sta vivendo, come già più volte annunciato dai sindacati dei medici e degli infermieri, sopratutto nei grandi ospedali dove la cronica carenza di personale rende difficile persino organizzare i turni di guardia notturni e le reperibilità.

Per questo motivo il Presidente Chiodi e la sua Giunta avrebbero in questi anni dovuto tener conto delle peculiarità negative che contraddistinguono la nostra ASL mentre nel resto dell’Abruzzo si continua ad assumere e a fare nuovi investimenti su apparecchiature. Non lo ha fatto ne pretendiamo che lo faccia in questi tre mesi. Lo farà certamente il candidato Presidente della Regione Abruzzo del centro sinistra e io mi batterò in questa direzione.

E’indispensabile tener conto delle croniche difficoltà che si sono aggravate nel post terremoto, basti pensare che l’ospedale dell’Aquila, a distanza di cinque anni, ancora non riesce a recuperare le due parti più importanti: il delta medico e il delta chirurgico e questo per le sciagurate scelte del duo Chiodi, Venturoni che hanno rallentato drammaticamente la ricostruzione dell’Ospedale. E quindi, occorre trovare nuove forme di compensazione che tengano conto delle peculiarità delle zone costiere e delle aree interne. Rischiamo altrimenti di trasformare l’Ospedale dell’Aquila, che era quello con maggiore mobilità attiva d’Abruzzo, in un ospedale con una cronica carenza di personale e di investimenti.

Il Consigliere Provinciale
Pierpaolo Pietrucci

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