L’AQUILA – Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato selezionato tra le candidature italiane nell’ambito del processo di realizzazione, da parte dell’Unesco, della rete europea delle foreste vetuste di faggio come patrimonio naturale dell’Umanità “Beech Forests – Joint Heritage of Europe”.

L’ente parco ha inviato una lettera al Ministero dell’Ambiente, chiedendo di affiancare il Pnalm e sostenerlo nel processo di candidatura.

Il sito del Pnalm, proposto dal laboratorio di Dendrologia dell’Università della Tuscia, coordinato dal professore Gianluca Piovesan, è composto da quattro faggete altomontane (Valle Cervara, Coppo del Morto, Coppo del Principe, Lecce nei Marsi) che ospitano i faggi più vecchi d’Europa (600 anni), che vegetano al limite altitudinale superiore del faggio su suoli poco fertili.

I popolamenti in esame sono tutte foreste vetuste con struttura molto sviluppata, in qualche caso foreste considerate primarie.

Le faggete vetuste del Parco rispondono appieno ai criteri di selezione di superficie minima di 99 ettari, di età minima di 149 anni e di un intervallo dall’ultimo taglio di non meno di 19 anni, e quindi possono a buon diritto essere inserite nella rete delle faggete vetuste europee.

Il riconoscimento è già stato assegnato alle faggete vetuste ucraine, slovacche e tedesche: quest’anno l’Unesco ha un nutrito fascicolo di candidature comprendente le migliori faggete europee da valutare.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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