Al via domenica 19 Gennaio 2014 al Teatro Nobelperlapace di San Demetrio ne’ Vestini (AQ) l’ottava edizione della rassegna Strade, ideata da Giancarlo Gentilucci e organizzata e promossa dall’associazione culturale Arti e Spettacolo.
Questi gli spettacoli in programma

Il 19 gennaio alle 18.00 andrà in scena “IL MELO SELVATICO” (Compagnia Arti e Spettacolo) testo di Roberto Melchiorre, regia di Giancarlo Gentilucci con Giacomo Vallozza, Giulio Votta, Tiziana Irti e il coro con Gilda Bernabei, Luisa Chelli, Matteo Di Genova, Marzia Ippoliti, Wilma Moscardi. Musiche composte e eseguite dal vivo da Sandro Paciocco.
Narra la storia di un viaggio alla ricerca del senso di una fine che sembra aver cancellato ogni speranza. In soccorso di due smarriti viaggiatori, impegnati nell’attraversamento di un mondo in decomposizione, arrivano la poesia, il mito, la filosofia. I coreuti, narrando storie di antiche città scomparse (Ys, Tikal, Angkor), ricordano ai protagonisti del dramma una verità dimenticata: un nuovo inizio è forse ancora immaginabile ma solo dopo aver preso coscienza che nulla potrà più essere come prima e soprattutto che è impossibile ricostruire senza utopia, cultura e impegno civile. Lo spettacolo ha debuttato in una prima versione nei Cantieri dell’immaginario 2013 con il titolo “Pensieri sommersi”

Il secondo appuntamento – 26 Gennaio ore 18.00 – vedrà ospite la Compagnia Teatro della Lampa con “CHI PERDE LA TESTA NON PERDE LA FACCIA” di Fabio Marini e Maria Vicchio con Fabio Marini. Regia Maria Vicchio.
L’intensa e stravagante vicenda bipolare di Fabio Marini, che ha conosciuto dall’interno i reparti psichiatrici, si trasforma in un gioco di Teatro nel Teatro. Liberamente tratto da “Uno nessuno e centomila” e “Enrico IV” di Luigi Pirandello, lo spettacolo analizza il confine tra lucidità e follia. Un lucido folle, come un moderno Diogene, veste consapevolmente i panni dell’attore e, in un luogo chiuso e in una lacerante solitudine, porta in scena il linguaggio poetico di un corpo che parla, danza, emoziona e fa sorridere. Parole e musica per vedere oltre se stessi, per affrontare i pregiudizi nei confronti del disturbo psichiatrico, valorizzare l’irrazionale in ognuno di noi e non averne paura

Il 9 febbraio alle ore 18.00 è la volta della Compagnia Armamaxa Teatro Centro Diaghilev Teatri abitati che dalla Puglia porta “CROCE E FISARMONICA – se passi da casa mia fermati” di Carlo Bruni e Enrico Messina con Enrico Messina, Mirko Lodedo. Regia di Carlo Bruni.
Un racconto teatrale dedicato a Don Tonino Bello. Lo spettacolo è il vincitore della III edizione dei Teatri del Sacro.
Antonio Bello, nato ad Alessano (Le) nel 1935, è stato vescovo di Molfetta e, da vescovo, è morto all’età di cinquantotto anni. Nella sua casa natale c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae in piedi, su una barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha coniugato uno straordinario rigore evangelico con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari, associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete. Questo lavoro tenta di esercitare una fede “laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista sono coordinate di una rotta che viene percorsa con la cadenza di una ballata.

Il 10 febbraio alle ore 10,30 presso l’aula magna del Liceo Scientifico “A. Bafile” dell’Aquila la Compagnia Armamaxa Teatro presenta “ORLANDO-furiosamente solo rotolando” di e con Enrico Messina.
Camicia bianca, una tromba e uno sgabello: è tutto quel che serve per raccontare le vicende dei paladini di Carlo Magno e dei terribili saraceni.
All’essenzialità della scena si contrappongono la ricchezza ed i colori delle immagini evocate: accampamenti, cavalieri, dame, duelli, incantagioni, palazzi, armature, destrieri… Un vortice di battaglie ed inseguimenti il cui motore è sempre la passione, vera o presunta, per una donna, un cavaliere, un ideale. Reale trasporto o illusorio incantesimo? Sono solo storie. Storie senza tempo di uomini d’ogni tempo, in cui tutto è paradosso, iperbole, esasperazione.

Il 23 febbraio alle ore 18.00 è in scena la Compagnia Campo Teatrale con “LA MIA BARA COMPRATELA ALL’IKEA” di e con Caterina Scalenghe, Donato Nubile, Lia Gallo, Marco Colombo Bolla.
Una creazione collettiva della Compagnia che così racconta questo lavoro: “Compriamo gli stessi mobili per le nostre case (e i nostri teatri), e per questo le nostre case si somiglieranno. Ma a renderle diverse c’è chi le abita. Siamo noi a fare la differenza.
Un bel titolo, che “fa tendenza”, incuriosisce il pubblico. Poi però… siete voi la differenza.
Si dice spesso che il teatro accade qui e ora, dall’incontro irripetibile tra attore e spettatore. Questa irripetibilità è il cuore di questo nostro nuovo progetto di messinscena. Lo spettatore, ma solo se lo desidera, potrà incidere sulla scena, modificare il lavoro dell’attore, sostituirsi all’attore stesso. Una storia da raccontare insieme sarà l’occasione per condividere domande, scoperte ed emozioni di un atto creativo. La fonte è un’opera di drammaturgia contemporanea che, rinunciando ad ogni artificio, riduce la distanza tra spettacolo e spettatore.”

E’ poi la volta, il 2 marzo alle 18.00 della Compagnia Teatro Immediato e del suo “SOPHIE”
Testo e regia di Edoardo Oliva con Valeria Ferri, Edoardo Oliva
Un uomo e una donna, in una stanza di interrogatorio, sullo sfondo il Terzo Reich. La vicenda così viene narrata a partire dalla documentazione dell’interrogatorio della giovane donna e si snoda attraverso lo scontro-incontro di due anime, quella profana, ottusa, brutale eppur fragile del poliziotto e quella sacra, limpida, smarrita, eppur maestosamente solida della giovane Sophie. Vittima e carnefice danzano su una partitura di luci e tenebre, di suoni e stridori, di frastuoni e silenzi, sprofondano innalzandosi verso vette capovolte. Un viaggio claustrofobico di andata e ritorno verso un capolinea posto aldilà dei vivi, lontano, al tempo stesso, dalla morte e pur tuttavia legato immensamente alla vita.

Penultimo appuntamento per i più piccoli il 14 marzo alle ore 11,00. La Compagnia La Luna nel letto con l’Associazione Culturale Tra il dire e il fare presentano “CENERENTOLA-across the Universe” di Katia Scarimbolo con Nunzia Antonino, Annarita De Michele, Luigi Tagliente, Paolo Gubello. Regia Michelangelo Campanale.
Ripercorrendo i passi di Cenerentola, incontrando i personaggi della storia che si animano nella sua stanza e che prendono sostanza, forma e colore dalla tappezzeria delle pareti e dagli oggetti di uso quotidiano, la protagonista gioca, sogna e modifica la sua vita. La fiaba suggerisce una via di uscita: quale che sia il contesto difficile che si vive, il domani, si può essere certi, porta sorprese. Ed è per questo che vale la pena tentare, sognare, per incontrare i mille fatti del caso e della realtà.

L’ultimo spettacolo, il 16 marzo alle ore 18.00, è “SOLO GLI INGENUI MUOIONO D’AMORE” di e con CESAR BRIE.
Un uomo veglia l’abito di un morto mentre attende i parenti e gli amici che arriveranno a dare l’ultimo commiato alla salma. L’uomo ricorda l’infanzia del morto, i suoi amici, sua madre e suo padre, la sua educazione sessuale, la sua iniziazione alla politica, le sue sventure d’amore, le sue ossessioni artistiche. Mentre ricorda, l’uomo si veste con l’abito del morto. Nessuno arriva. Verso la fine, l’uomo rivela la sua identità. E’ lui il morto, così solo, che deve vegliare se stesso. Carica il suo bagaglio di ricordi, d’amore, di idee, e si avvia verso il forno crematorio a ridurre in cenere e fumo le memorie della sua esistenza.

La conclusione della rassegna è affidata allo stesso CESAR BRIE che il 17 marzo alle 10,30, agli studenti del Liceo Scientifico “A. Bafile” dell’Aquila presenta il suo documentario “UMILIATI E OFFESI” sul tema degli episodi di violenza razzista verso gli indios boliviani.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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