L’AQUILA – Le relazioni prodotte sino ad oggi sullo stato di attuazione della ricostruzione nel cratere sono sempre state incomplete, non chiare: la trasparenza, da sempre invocata dai cittadini, è lo strumento affinché possano essere messi in moto meccanismi di controllo e vigilanza democratici che possono ben rappresentare un argine, non solo alle vicende del malaffare, ma anche per scongiurare il pericolo che un’intera città, con tutti i suoi cittadini, possa essere identificata come coacervo del ladrocinio.  In sintesi, una corretta, chiara, puntuale informazione, con l’indicazione delle singole voci di spesa, stanziate, erogate ed utilizzate, che sia fruibile e verificabile dall’intero Paese, sarebbe il primo passo per poter far valere l’idea che la ricostruzione della città di L’Aquila e del cratere rappresentano una priorità politica ed un bene comune.

I cittadini riuniti in Assemblea, da anni, cercano di districarsi fra la selva di cifre che riguardano stanziamenti e spese.

La prima relazione al Parlamento sullo stato della ricostruzione, redatta dal Dipartimento della Protezione Civile, risale all’ottobre del 2010. Ci preme evidenziare alcuni dati: nella relazione viene affermato che le risorse stanziate ammontano a 14 miliardi di euro, le spese per l’emergenza ammontano a 1.380 milioni di euro.

Seguono  le Relazioni del Ministro Barca, quelle del  marzo  2012 e del marzo 2013. La situazione descritta, in sintesi, è  la seguente: 2,9 miliardi di euro stanziati per l’emergenza, che a marzo del 2012 risultano essere quasi integralmente erogati, e 7,7 miliardi di euro stanziati per la ricostruzione,  di cui risorse pari a  5,7 miliardi di euro, ancora da utilizzare a marzo 2012

L’informativa del Governo sulla ricostruzione post-terremoto in Abruzzo e Emilia Romagna e dibattito in Senato del 24 aprile 2013, relativamente a L’Aquila e cratere,  si concentra soprattutto sulle risorse della delibera CIPE n. 135/2012 e sulla suddivisione del 2,5 miliardi di euro in essa stanziati.

La nota sullo stato di attuazione degli interventi, diramata dal  Ministro Trigilia, parla di 12 miliardi di euro stanziati che vengono raggruppati in tre grandi categorie: emergenza, assistenza ed altro, ricostruzione pubblica e privata.

I 12 miliardi stanziati sono così suddivisi:

  • 10,5 miliardi dal decreto Abruzzo ed altri provvedimenti emessi nel 2009 e 2010;
  • 1,2 miliardi stanziati nel 2013 ( D.L. 43/2013) che, ricordiamo, si riferiscono alle annualità dal 2015 al 2019;
  • 600 milioni di euro stanziati nella legge di stabilità che, ricordiamo, si riferiscono alle annualità 2014-2015.

Nella Tabella “Destinazione delle risorse”, si legge:

  • Emergenza, assistenza ed altro: risorse stanziate 4,7 miliardi; spesi 3,5 miliardi;
  • Ricostruzione edilizia pubblica e privata: risorse stanziate 6,7 miliardi di euro; spesi 2,8 miliardi di euro di cui 2,6 miliardi di euro per la ricostruzione privata.
  • Il totale delle risorse spese è pari a 6,3 miliardi di euro.

L’ ovvia conclusione è che il  totale delle risorse spese, rispetto a quelle stanziate pari a 12 miliardi di euro, è di 6,3 miliardi di euro e che per la ricostruzione privata sono stati realmente spesi 2,6 miliardi di euro, cifra che corrisponde al dato che emerge dal monitoraggio del Comune di L’Aquila che, alla data del 31 ottobre 2013, indica in circa 2 miliardi e 700 mila euro le risorse relative ai contributi concessi (pari a n. 9.602) per le case B e C e per le case E (contributi concessi n. 5.515).

L’unico dato che avanza prepotentemente è quello relativo alle spese dell’emergenza, a scapito della ricostruzione privata e pubblica che, procedendo lentissimamente, si ferma a 2.800 milioni di euro. Partendo, infatti, dalla relazione Bertolaso del 2010, che indica in 1.380 milioni di euro le spese per l’emergenza, si passa attraverso la relazione Barca di marzo del 2012 che indica 2.980 milioni, fino ad arrivare alla relazione Trigilia con ben 3.500 milioni.

Poiché le risorse stanziate – tra l’altro su varie annualità – non sono le risorse immediatamente disponibili, e poiché L’Aquila e il cratere hanno necessità, per il 2014 e per i progetti del 2013,  pronti per essere approvati  e finanziati, di 1,2 miliardi di euro, ecco che il Ministro Trigilia inizia a fare delle ipotesi di pronto cassa, lavorando sulle risorse “stanziate” che, al momento, sono solo “destinate”e  non effettivamente disponibili, men che meno già spese.

Sappiamo che con i se non si fa la storia, men che mai la ricostruzione di una città.

La non sistematicità dei dati ha come conseguenza un’ informazione colpevolmente non corrispondente alla realtà e la mancata condivisione delle informazioni, attraverso gli strumenti che il Ministro Barca già suggeriva nel 2012, determinano l’erronea convinzione che, ad esempio,  L’Aquila e il cratere abbiano già speso 12 miliardi di euro, a fronte dei 6,3 effettivamente spesi.

I restanti miliardi sono stanziati e ancora non disponibili: 5,7 miliardi di euro ancora da  ricevere ed utilizzare.

Non ci siamo: l’informazione sui fondi realmente spesi continua ad essere mendace. L’Amministrazione comunale, in questo terribile frangente, non è capace neanche di ribattere efficacemente a quanto espresso dal Ministro Trigilia. Invochiamo, ancora una volta, corretta informazione, monitoraggi scientifici e aperta diffusione dei dati e, soprattutto, risorse certe e costanti. Non è un nostro diritto: è un dovere del Governo.

                                                                                                                                               Assemblea cittadina


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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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