L’AQUILA-Gli agenti della Squadra Mobile della Questura dell’Aquila, con la collaborazione di quella di Teramo e di Perugia, hanno eseguito ieri all’alba 4 misure cautelari in regime di arresti domiciliari, piu’ altre perquisizioni, in ditte, abitazioni e al Comune di L’Aquila nei confronti di attuali e ex assessori e funzionari pubblici aquilani ritenuti responsabili, a diverso titolo insieme a imprenditori, tecnici e faccendieri, di millantato credito, corruzione, falsita’ materiale e ideologica, appropriazione indebita su appalti legati alla ricostruzione post-terremoto del 6 aprile 2009.

LE INDAGINI DA NOVEMBRE 2012. 550MILA EURO A FUNZIONARI PUBBLICI

Le indagini, iniziate nel novembre del 2012, hanno permesso di svelare l’esistenza di un sistema corruttivo, secondo il quale alcuni imprenditori interessati ai lavori per la ricostruzione post terremoto, fornivano illecite dazioni, quantificate in circa 500mila euro, elargite nei confronti di funzionari pubblici quale contropartita per l’aggiudicazione di appalti relativi a lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati dal sisma del 2009 (tra cui Palazzo Carli, sede dell’Universita’ di L’Aquila). E’ stata altresi’ accertata l’appropriazione indebita della somma di 1.268 mila euro, da parte di alcuni indagati, relativa al pagamento di taluni dei suddetti lavori. I fatti-reato commessi a L’Aquila, si riferiscono al periodo che va da settembre 2009 a luglio 2011.

CREATO UN SISTEMA DI TANGENTI BEN RADICATO

L’operazione e’ stata denominata “Do ut Des”, per sottolineare come gli indagati, attuali ed ex funzionari pubblici locali, avessero creato un sistema di tangenti ben radicato nel tempo e sul territorio aquilano, al fine di ottenere delle dazioni di denaro per l’aggiudicazione di alcuni appalti relativi a lavori di messa in sicurezza di edifici danneggiati dal sisma del 2009. Quaranta gli agenti impiegati. Alcuni indagati, inoltre, si sono indebitamente appropriati, previa contraffazione della documentazione contabile, della somma di circa 1.250.000 euro, relativa al pagamento di parte dei lavori. Sono state eseguite numerosi perquisizioni, anche in uffici pubblici, ed i reati commessi nel capoluogo abruzzese si riferiscono al periodo compreso tra settembre 2009 e luglio 2011.

I NOMI

Si tratta di Funzionari Pubblici, attuali o passati, di imprenditori, di faccendieri e di tecnici: questi sono gli indagati nell’Operazione “Do ut des”, avviata nel 2012, che fonda il suo pilastro investigativo sulla catastrofe naturale che il 6 aprile del 2009 provocò 309 morti, circa 1600 feriti di cui 200 in gravissime condizioni e oltre 65.000 sfollati, nonchè la devastazione del patrimonio immobiliare ricompreso nell’area del c.d. “cratere”. Su questa tragedia si inseriscono le azioni illecite e continuate di taluni soggetti, imprenditori e politici, che hanno colto nell’immediato la possibilità di realizzare profitti personali illeciti. Le indagini sono partite dalle indebite condotte di un imprenditore veneto (amministratore di una società per azioni) che, comunque, intendeva procacciare lavori sulla ricostruzione per l’azienda, e che ha trovato la disponibilità corruttiva in alcuni amministratori pubblici aquilani e nei loro sodali, pronti a ricevere tangenti, approfittando della situazione emergenziale.
Trattasi di:

TANCREDI Pierluigi, aquilano, all’epoca dei fatti Consigliere Comunale e delegato del Comune dell’Aquila per il recupero e la salvaguardia dei beni costituenti il patrimonio artistico della città.
SIBILLA Daniela, all’epoca dei fatti dipendente e collaboratrice del consorzio dei beni culturali della provincia di L’Aquila;
PLACIDI Vladimiro, aquilano, all’epoca dei fatti Direttore del Consorzio dei beni culturali della Provincia dell’Aquila ed anche Assessore alla ricostruzione dei beni culturali del Comune di L’Aquila;
MACERA Pasqualino, originario del teramano, all’epoca dei fatti Funzionario Responsabile Centro-Italia della Mercatone Uno s.p.a.;

Gli altri indagati, sottoposti a perquisizione domiciliare e presso gli uffici di appartenenza, sono ritenuti, anch’essi a diverso titolo, responsabili degli stessi reati che hanno portato all’emissione dei provvedimenti restrittivi per gli arrestati, ossia millantato credito, corruzione, falsità materiale ed ideologica, appropriazione indebita.

Trattasi di:

D.G. (cognome) M. (nome), aquilano, Direttore del Settore Ricostruzione Pubblica e Patrimonio del Comune dell’Aquila, all’epoca dei fatti Funzionario responsabile dell’Ufficio Ricostruzione del Comune dell’Aquila;
M. (cognome) F. (nome), umbro, ingegnere, all’epoca dei fatti Direttore e Progettista dei lavori per le opere provvisionali di messa in sicurezza di Palazzo Carli, sede dell’università dell’Aquila;
L. (cognome) D., imprenditore;
R. (cognome) R., aquilano, all’epoca dei fatti Assessore all’Urbanistica del Comune di L’Aquila, attuale Vice Sindaco dell’Aquila.
Più di 13 le perquisizioni eseguite, domiciliari, presso alcune ditte, dentro gli uffici del Comune dell’Aquila e presso la A.S.L. cittadina.

Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terra’ in Questura alle 11.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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