L’AQUILA – La Confcommercio definisce “vergognoso” il via libera, da parte della conessionaria Strada dei Parchi, al provvedimento che dal primo gennaio comportera’ l’aumento delle tariffe autostradali dell’8,28% (fra i piu’ cari in Italia), che investira’ in pieno la tratta Pescara-L’Aquila-Roma (A24 e A25), “in un Abruzzo ancora scosso dalle drammatiche conseguenze del sisma del 2009, che ancora si manifestano profondamente sulla vita sociale ed economica della nostra regione. L’associazione si sarebbe aspettata “non solo il blocco degli aumenti, ma addirittura una riduzione degli stessi, sia a fronte della grave situazione evidenziata, sia in considerazione dei disservizi che giornalmente si incontrano proprio su A24 e A25, dove cantieri e manutenzioni sono presenti costantemente, con i relativi negativi riflessi sulla scorrevolezza del flusso veicolare”.

“AUTOSTRADA PER LUMACHE”

“L’aumento appare ancora piu’ inspiegabile se si pensa che da anni la Confcommercio si batte per la velocizzazione dei tempi di accesso alla Capitale una volta giunti al casello di Roma Est della A24, che come noto prevedono quasi due ore di intasamento sul raccordo per arrivare dalla barriera nella citta’, quando e’ sufficiente meno di un’ora e mezzo per percorrere l’intero tratto da Pescara a Roma. Nonostante cio’, i tanto attesi lavori per la costruzione della viabilita’ complanare al raccordo, iniziati solo nel corso del 2010, procedono con una lentezza che non lascia presagire la risoluzione della problematica se non prima di lunghi anni”. Per il deputato di Sel, Gianni Melilla, “l’aumento (oltre il doppio della media nazionale che e’ sotto il 3,8%), e’ una mazzata per i cittadini e le imprese abruzzesi. L’aumento va ben oltre il tasso di inflazione e si ripercuote negativamente su chi utilizza l’autostrada con piu’ frequenza per motivi lavorativi. Per l’economia e’ un colpo essendo il costo dei trasporti un fattore importante per la competitivita’ delle imprese.

Le ragioni di questo aumento non hanno una logica accettabile e in un momento di crisi economica come quella che stiamo vivendo dovevano portare ad una diversa riflessione sia l’autorita’ di governo che la Strada dei Parchi spa. Melilla annuncia che chiedera’ al Governo di conoscere i motivi “di questa scelta con l’obiettivo di farla riconsiderare nell’interesse dell’Abruzzo, dei pendolari, delle imprese”.

Da parte sua Starda dei Parchi spiega che si tratta “di un aumento regolato dal contratto di convenzione stipulato con Anas ed e’ disposto dal decreto interministeriale n. 486 del 31 dicembre 2013, quale adeguamento agli investimenti realizzati, al tasso d’inflazione programmato ed al parametro della qualita’. I proventi dei pedaggi, come prescritto dalla delibera Cipe n. 38/2007 – prosegue la concessionaria – sono destinati al recupero degli investimenti gia’ effettuati o da effettuare, a sostenere le spese di ammodernamento, innovazione, gestione e manutenzione della rete che, nel primo quinquennio di gestione 2009-2013 ammontano a complessivi 520 milioni di euro”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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