L’AQUILA – Come al solito l’amministrazione attiva del comune dell’Aquila prima crea i danni e poi è costretta a correre ai ripari. Questa volta è il caso della proroga concessa a manutencoop per la manutenzione dei progetti C.A.S.E. e M.A.P. per un anno.
Intanto bisognerebbe capire bene se il comune possa prorogare un contratto di cui è detentore ma non sottoscrittore perché l’affidamento di questo servizio è stato siglato dal Dipartimento di Protezione Civile ma, come se non bastasse, lo si fa talmente tanto in prossimità della scadenza naturale che non si fa in tempo a predisporre e verificare per tempo le determine di affidamento. Il motivo dei tempi non rispettato è stato che, a richiesta dei fondi destinati alle manutenzioni dalla delibera C.I.P.E. all’USRA, ci si è trovati di fronte al fatto che i soldi richiesti eccedono le quantità disposte nella delibera stessa. E quindi di corsa a correre nuovamente ai ripari correggendo e abbassando l’importo di affidamento. Il tutto avviene però venticinque giorni dopo la scadenza del vecchio contratto e, nel frattempo, Manutencoop ha comunque lavorato alle manutenzioni senza alcun titolo e assicurazione sul lavoro che hanno svolto i dipendenti.
Ma questo è solo l’ultimo dei giochetti intorno alla gestione dei progetti C.A.S.E.. Qualcuno sa che fine ha fatto la questione delle bollette sospese? Oppure la società che avrebbe dovuto gestire il patrimonio immobiliare? Se, come appreso dalla stampa locale, non avesse chiesto informazioni nel merito la Guardia di Finanza, probabilmente i cittadini avrebbero potuto risparmiarsi lo stillicidio dell’ennesimo censimento. Già, perché per dare un segnale di buona volontà, il signor sindaco e compagni inventano questa sceneggiata.
Ma in tutto questo l’onnipresente assessore al patrimonio tace e i cittadini subiscono le vessatorie richieste dell’amministrazione, minacciati di ripercussioni legali e accusati di essere scrocconi. Adesso basta! L’A.S.M. spa, nel maggio dello scorso anno, aveva presentato un progetto di gestione complessivo del patrimonio immobiliare che, se valutato da persone scevre da manie di onnipotenza, avrebbe dato una soluzione definitiva, tempestiva e economicamente credibile. Questa soluzione avrebbe però evitato affidamenti ad advisor, proroghe di contratti a società private, sostanziosi risparmi alle casse pubbliche e qualche certezza per chi è ancora costretto a vivere nei progetti C.A.S.E. e M.A.P.. Evidentemente questi benefici non avrebbero potuto accontentare gli amici e gli amici degli amici.

Daniele Ferella (Capogruppo Tutti per L’Aquila)
Emanuele Imprudente (Capogruppo L.C.A.)

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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