L’AQUILA- Una vera e propria reprimenda quella del vice presidente del Consiglio regionale Giovanni D’Amico che, in una lettera, contesta la trasferta romana del governatore Gianni Chiodi- per parlare di ricostruzione alla testa di esponenti del centrodestra. D’Amico sostiene che sarebbe stata necessaria una delegazione più rappresentativa e aggiunge che la Commissione istiituita ad hoc per i problemi post sisma dell’Aquila e degli altri Comuni del cratere, è del tutto inutile.
“Devo esprimerLe il più grande rammarico- esordisce la lettera di D’Amico- per il fatto che questa legislatura si stia chiudendo senza che il Consiglio regionale e la Commissione Speciale “Per monitorare, nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, il processo di ricostruzione abitativo/infrastrutturale,sociale, culturale, economico” abbiano mai avuto modo di occuparsi della ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni coinvolti,.
La discussione di questi giorni relativa ai fondi stanzianti dal Governo per la ricostruzione ed alla loro insufficienza, il “pellegrinaggio” effettuato ieri a Roma dal Presidente Chiodi con i soli rappresentanti della maggioranza di centro-destra, conferma la volontà del Presidente della Regione di voler utilizzare il sisma abruzzese come vetrina personale e politica, fuori da ogni corretto processo istituzionale.
“Sarebbe stato necessario, pur nella dialettica con il Sindaco dell’Aquila e con le altre autorità, che il Presidente formasse una delegazione rappresentativa dell’intera Regione, per incontrare il Governo nelle sue massime espressioni.
“La pantomima di ieri mi impone di chiedere a Lei ed alla Conferenza dei Capigruppo di voler assumere la coerente decisione di far cessare in questa legislatura l’esistenza della Commissione Speciale di cui sopra, essendo risultata del tutto inutile e non essendosi mai riunita.
“Appare del tutto evidente- aggiunge D’Amico- la più totale indifferenza del Governo regionale per il Consiglio , per l’intera Commissione speciale e persino per il Consigliere Iampieri che la presiede . Sarebbe ridicolo pensare che essa possa nei prossimi sessanta giorni e fino alle elezioni svolgere un qualsiasi significativo ruolo. Dalla sua cessazione ne deriverebbe almeno una minima misura di risparmio.
“Le scrivo queste cose con assoluto rispetto istituzionale, ma con la grande amarezza di essere il primo firmatario di una legge per la ricostruzione “ L’Aquila Capoluogo d’Abruzzo” , mai discussa in sede istituzionale. L’esigenza di processi ampiamente unitari per la ricostruzione sono stati da me espressi nel corso della seduta straordinaria del Consiglio del 28 maggio 2013 ed anche all’atto della sottoscrizione con il Vice Presidente De Matteis della proposta di anticipazione per l’Aquila dei fondi già stanziati per l’Emilia Romagna.
“Ho sempre pensato ed agito perché la ricostruzione diventasse un fattore di rinascita regionale e non solo locale. Purtroppo-conclude D’Amico” in questa legislatura dovremo rassegnarci all’atteggiamento strumentale e demagogico del Presidente Chiodi e della sua maggioranza, che hanno volutamente svuotato di ruolo il nostro Consiglio regionale”.