L’AQUILA-Strade più sicure ma non per tutte le categorie di utenti della strada. A confermarlo é l’interessante Rapporto sulla sicurezza stradale di Allianz, che lo “Sportello dei Diritti“, ritiene utile portare all’attenzione degli utenti della strada. Secondo i dati, negli ultimi decenni la circolazione in Italia e negli Stati dell’Unione Europea è diventata più sicura: una parabola ascendente in termini di sicurezza che però non riguarda tutti gli utenti della strada. Perché nel Nostro Paese, come in Europa e nel resto del globo la maggior parte delle vittime della strada sono pedoni e ciclisti, con una percentuale superiore al 27% nel Vecchio Continente.

Per giungere a tali dati e conclusioni l’ultimo Rapporto sulla sicurezza stradale del Centro Tecnologico Allianz (Allianz Zentrum für Technik, AZT) ha preso in considerazione dettagliatamente la categoria degli utenti non motorizzati e non protetti. E dalle statistiche é emerso che pedoni e ciclisti costituiscono un terzo delle vittime di incidenti con conseguenze mortali.Negli incidenti ciclistici gravi e mortali, le parti del corpo più spesso colpite sono la testa e il viso.

Anche il tema della sicurezza dei pedoni costituisce una dolente nota del Rapporto perché nonostante i miglioramenti degli ultimi decenni, anche i pedoni sono ancora più a rischio rispetto a coloro che circolano in auto. I pericoli principali, in tal senso, non si corrono di notte sulle strade fuori città, ma nelle vie cittadine meta dello shopping tardopomeridiano.

FATALI UBRIACHEZZA, TELEFONINO, NON RISPETTO DELLE PRECEDENZE

Sul punto il Rapporto sulla sicurezza stradale che prende in considerazione anche i comportamenti irregolari degli utenti non protetti (in particolare lo stato di ebbrezza, l’uso del telefono, il mancato rispetto delle precedenze o la guida in contromano in bicicletta), arriva alla conclusione che in proporzione pedoni e ciclisti sono responsabili degli incidenti in misura minore rispetto agli utenti motorizzati e contano un numero maggiore di vittime.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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