L’AQUILA- Ancora polemiche sulla ricostruzione. All’affermazione del governatore ed ex commissario alle zone terremotate Gianni Chiodi che ieri parlava di incapacità del Comune a spendere i fondi ad esso assegnati per rifare L’Aquila, replica oggi l’assessore Pietro Di Stefano. E’ una querelle infinita che aumenterà sempre a mano a mano  he si avvicina la scadenza elettorale per le regionali in Abruzzo. Ma vediamo che dice Di Stefano.

 “Se il Governatore Chiodi pensa di condurre con questi mezzi la sua personale campagna elettorale, oggi, come gia’ accaduto in passato, non glielo permettero’. E’ inaccettabile che chi fino a un mese fa voleva essere al fianco di Cialente nella dura battaglia per fondi certi e costanti per L’Aquila, adesso riesca a sostenere che il Comune dell’Aquila non abbia speso i fondi gia’ a disposizione”.

“E’ UN’AFFERMAZIONE MENDACE CHE IMPENSIERISCE I CITTADINI GIA’ LOGORI”

Lo afferma in una nota Pietro Di Stefano, assessore comunale alla Ricostruzione . “Quello che mi indigna maggiormente – ha aggiunto – e’ che questa ultima, fragorosa e mendace esternazione a mezzo stampa possa ulteriormente impensierire cittadini gia’ logori che legittimamente vogliono tornare nelle loro case. Esasperare per fini elettorali la disperazione di persone che hanno vissuto una catastrofe di queste proporzioni, con il palese intento di nascondere la sua certificata inettitudine, evidenziata nella fase commissariale, colloca il governatore Chiodi tra coloro che non comprendono nulla, perche’ nulla hanno subito e tuttora subiscono. Chiodi sa bene – ha detto sempre Di Stefano – che la Presidenza del Consiglio dei Ministri con decreto del 3 dicembre 2012, a firma di Aldo Mancurti (responsabile di una gestione stralcio resasi indispensabile per le giacenze contabili dello stesso Chiodi!) abbia assegnato al Comune dell’Aquila 154.274.187,69 euro per il 2012 e 56.700.000 euro per il 2013 per un totale di 210.974.187,69. La Banca d’Italia, Tesoreria dello Stato, ha trasferito i fondi il 18 dicembre 2012, prontamente introitati dal Comune dell’Aquila solo due giorni dopo: fuori tempo massimo previsto per gli adempimenti amministrativo contabili legati alla chiusura dell’esercizio finanziario.

“I FONDI HANNO AVUTO UNA GIACENZA DI CASSA DI SOLI DIECI GIORNI”

Ma un Presidente di regione, per di piu’ commercialista, puo’ ignorare tutto questo? I fondi di cui parla Chiodi e dei quali ha avuto la responsabilita’ di mancato trasferimento, hanno avuto una giacenza di cassa di soli dieci giorni giacche’ sono stati impegnati gia’ dai primi giorni mese di gennaio. Sarebbe bastato guardare il sito del Comune dell’Aquila per rendersi conto che erano stati utilizzati. Tranquillizzo dunque tutti coloro che, come me, vogliono tornare a riabitare la citta’, consapevoli che l’unica battaglia da portare avanti e’ quella sui fondi presso Governo e Unione Europea.

LA RISPOSTA DI ANTONIO MORGANTE SEGRETARIO GENERALE DELLA PRESIDENZA

“L’Assessore Di Stefano abbozza un tentativo di spiegazione dei dati diffusi dal Presidente Chiodi sulla liquidità ferma del Comune dell’Aquila pari a 200 milioni al 31 dicembre 2012. Dimentica però che tale disponibilità, inequivocabile sintomo di paralisi amministrativa di un ente, è solo l’apice di un trend che si è manifestato dal 2009 in poi. Nel 2011 la cassa disponibile era pari a 90,32 milioni, 90,70 nel 2010 e 35,67 nel 2009. Il dato importante è però relativo ai 100 milioni di avanzo di amministrazione che significano che al Comune dell’Aquila sono state attribuite in termini di competenza risorse per 100 milioni non spese dall’amministrazione. Quest’ultimo dato è sostanzialmente composto da investimenti previsti a fronte dei quali non sono stati fatti progetti, bandi e ovviamente pagamenti.
Non c’è bisogno di un commercialista per comprendere le criticità derivanti da questi dati. Forse un amministratore attento avrebbe dovuto cogliere il segnale si allarme che il Presidente della Regione ha voluto mandare. Ossia pensare a spendere ciò che già si ha prima di battere nuovamente cassa”.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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