L’AQUILA – Si sta verificando un fenomeno su cui ANCE L’Aquila aveva allertato già da qualche tempo e che oggi cominciamo a leggere sulle cronache locali: quello delle imprese che incamerano un portafoglio milionario di contratti nella ricostruzione e poi portano i registri in tribunale, dopo aver rivenduto il pacchetto di commesse a grandi gruppi imprenditoriali nazionali.
Queste operazioni, che ci auguriamo siano accidentali e non calcolate, devono avvenire nel rispetto degli obblighi assunti nei confronti dei fornitori, dei cittadini committenti e delle ditte subappaltatrici.
Già in una lettera dello scorso marzo l’ANCE scriveva all’allora Ministro Barca e ai due Uffici Speciali di considerare l’opportunità di intervenire con provvedimenti che impedissero operazioni poco chiare, capaci di compromettere la ricostruzione degli edifici privati. Anche i sindaci, i presidenti di condominio e di consorzio, nella lettera sono stati sollecitati a tenere alta la guardia contro gli avventurieri del cratere che fanno incetta di contratti.
“Non vorremmo che chi compra rami d’azienda lasciasse al territorio le foglie secche” – commenta Gianni Frattale Presidente di ANCE L’Aquila – “E’ questo un fenomeno che comincia a verificarsi e su cui bisogna vigilare con tutti i mezzi, per non danneggiare le imprese del territorio, l’indotto dell’edilizia e gli stessi cittadini che rischiano di non rivedere la loro casa ricostruita. Devono vigilare tutti coloro ai quali è affidata la contrattazione. Attenzione a chi si affidano i cantieri ed in quali termini. Si vincolino in solido le imprese alle responsabilità sottoscritte attarverso valide fidejussioni.
Non abbiamo nulla contro i grandi gruppi di fuori – continua Frattale – ma si consideri che le imprese del territorio ci mettono la faccia più di altri. Agiscono con qualche remora in più proprio perché si giocano in casa la loro reputazione e possono essere più facilmente chiamate a render conto del loro operato. E questa per il cittadino è una garanzia in più”.
Frattale conclude riaffermando la necessità che la Governance intervenga con precise norme preventive rispetto ad operazioni evidentemente contorte, al fine di permettere di verificare in anticipo che queste non nascondano il tentativo, da parte di aziende in difficoltà economica, di ripianare bilanci aziendali in rosso ai danni dei terremotati e della ricostruzione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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