L’AQUILA – Da Roma nessuna novità concreta. L’incontro che il sindaco Massimo Cialente ha avuto con i due sottosegretari del governo Letta, Filippo Patroni Griffi e Giovanni Legnini, sui problemi legati alla ricostruzione dell’Aquila, non hanno aggiunto molto di più a quanto si sapeva. I soldi arriveranno, certo, ma quando è difficile dire. L’ultima promessa è stata fatta al sindaco stamattina: 225 milioni entro una settimana, che poi sono una parte di quelli (980) già deliberati dal Cipe e tuttora intrappolati nelle pastorie della burocrazia romana. Duecentocinquanta milioni che rappresentano una goccia nel mare delle esigenze di questa città e che tuttavia sarebbero una boccata d’ossigeno. Promesse dunque, ma nessna certezza.

Al sindaco, e sempre per bocca dei suoi sottosegretari Legnini e Patroni Griffi, il governo ha chiesto di fare un passo indietro e cioè riprendersi la fascia tricolore e ricollocare le bandiere che erano state tolte dalle scuole. Se non lo facesse, potrebbe andare incontro a un provvedimento di rimozione dalla carica di sindaco con conseguente scioglimento del Consiglio comunale. Il sindaco ha riferito dell’esito dell’incontro romano allo stesso Consiglio riunito nella sede della ex Mazzini. “Devo riflettere ha detto, in mogni caso prenderò una decisione col resto della massima assemblea cittadina”.

L’INTERVENTO DEL SINDACO. “IL GOVERNO E’ ARRABBIATO CON ME”

“Il Governo è arrabbiato con me; mi ha chiesto di avere fiducia.
Ho risposto che voglio crederci anche questa volta ma ritengo che dobbiamo vedere cosa succede in una settimana.” Cialente ha infatti ricevuto assicurazioni che entro lunedì o al massimo martedì della prossima settimana, arriveranno i 225mln di euro stanziati ex delibera Cipe 135 del dicembre 2012.
” Purtroppo, fin’ora, è capitato più volte che le promesse dei
politici hanno cozzato con quelle dei vertici perché L’Aquila, evidentemente, ha dato fastidio. Vediamo ora cosa succede. Sono convinto, però, che se non partiamo con i cantieri entro giugnoa, allora la situazione si farà ancora più drammatica.”
Nel corso dell’incontro di stamani, Cialente è stato rassicurato anche sulla seconda tranche di 500 mln di euro ex delibera Cipe 135 del dicembre 2012, che non dovrebbero seguire il corso della delibera ma potrebbero arrivare già entro una ventina di giorni.
” Il Vice Ministro Bubbico – ha dichiarato infine Cialente – mi ha detto, inoltre,  che inserirà L’Aquila nella discussione di un decreto sull’emergenze ambientali ed altre misure urgenti, il cui percorso inizierà la settimana prossima in Senato.”

CHIODI: “QUELLA DI CIALENTE UNA PROTESTA STERILE”

Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in tutto questo tempo ha solo cavalcato una forma di protesta che si è rivelata sterile e dannosa abbandonandosi ad assurde reazioni e a dietrologie incomprensibili. Ammetta il primo cittadino che questo suo atteggiamento non è riuscito a produrre nessun risultato utile. Oggi cerca di attirare l’attenzione su problemi che non è stato in grado di gestire direttamente dimostrando inefficienza operativa e incapacità gestionale”. Lo ha detto il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in riferimento alla questione della ricostruzione post terremoto. “Per questo ho sostenuto – ha proseguito Chiodi – che Cialente non deve essere lasciato solo ma va affiancato e supportato. Fornire esempi di protesta ben oltre i normali limiti della decenza e della legittimità non aiuta ne L’Aquila ne, tantomeno, l’Abruzzo. L’Aquila non può permettersi ancora di restare nel blocco della ricostruzione per cui chiedo unità e compattezza sul fronte istituzionale. Del resto, terminata la fase commissariale, il 31 agosto 2012, tutte le attività legate alla ricostruzione hanno subito un brusco ‘stop’. Inoltre, siamo entrati in un periodo di stasi con la mancata previsione di nuove risorse da parte del governo Monti. Le uniche risorse a tutt’oggi messe a disposizione per la ricostruzione dell’Aquila sono quelle stanziate sotto il Governo Berlusconi con il decreto Abruzzo: circa 10,5 miliardi di euro. Siamo in attesa di capire oggi cosa vorrà fare il nuovo Governo nazionale per la nostra regione e per risollevare le sorti del territorio dell’Aquila. Oggi bisogna subito trasferire in termini di cassa tutte le risorse stanziate da Berlusconi e dal suo governo e prevedere, con un nuovo provvedimento, uno stanziamento certo per i prossimi anni che assicuri un flusso cospicuo di risorse per la ricostruzione. Pertanto, – ha concluso il Presidente – è necessario che arrivino subito i primi 800 milioni e poi il restante miliardo dello stanziamento di Berlusconi e venga previsto uno stanziamento almeno pari a quello della legge 77 del 2009 (decreto Abruzzo) che attivi trasferimenti di risorse almeno pari ad un miliardo l’anno”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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