L’AQUILA – Dopo la forzata interruzione delle attività, imposta dal sisma del 2009, lo scorso 4 marzo sono ripresi i “Workshop Bilaterali di Architettura”. Organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura ed Ambientale (DICEAA) dell’Università dell’Aquila e dall’Ufficio Relazioni Internazionali (URI) dell’Ateneo, con il supporto del Comune di Bugnara (AQ), il Workshop 2013 è intitolato Bone Aire Design, con riferimento all’originaria denominazione del borgo di Bugnara, presso il quale si svolgerà. Vi sono impegnati, docenti e studenti del DICEAA dell’Università dell’Aquila e dello Shibaura Institute of Technology di Tokyo.

I docenti giapponesi (architetti di fama internazionale) impegnati nel Progetto, sono il prof. Hiroshi Ouchi e Yoshio Sakurai e la prof. Yoko Ito, che durante il loro soggiorno all’Aquila incontreranno gli studenti dei corsi di laurea interessati, in particolare il corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura, con una serie di incontri, seminari e conferenze già programmati.

I temi di progetto proposti, sono riferiti alla ricostruzione post-sisma del centro storico del Comune di Bugnara e riguardano il recupero e/o il ridisegno di alcune porzioni edificate e la progettazione di alcuni spazi aperti, creatisi all’interno del centro storico.

I lavori, iniziati a Bugnara il 4 marzo, avranno termine con la presentazione dei progetti ad una commissione giudicatrice, che si riunirà nel Centro Convegni di Bugnara, giovedì 28 marzo alle ore 16,30.

Il contesto

Il paese di Bugnara è posto ai piedi della catena del monte Genzana, su una collina a m. 580 sul livello del mare; ai margini della Valle del Sagittario con Scanno, Villalago ed Anversa, esso definisce una delle zone storiche, culturali e paesaggistiche della Valle Peligna, nella quale  Sulmona costituisce il centro di riferimento di un’area più vasta e tra le più suggestive dell’Abruzzo.

L’impianto planimetrico del paese è vincolato alla natura morfologica del territorio.

Ai piedi del Colle Rotondo, Bugnara risulta suddivisa in due zone: quella situata nella parte più alta, costituita dal Castello Ducale e dal primo borgo di formazione, coincide con il nucleo originario, risalente al I secolo dopo il Mille (R. Santini, 2000) e quella più a valle, rappresentata dalla più tarda espansione, in cui si distinguono il palazzo Alesi, la piazza e la chiesa del SS. Rosario dalle forme barocche.

L’abbandono del centro, negli anni ‘50 del Novecento, conseguenza del grande esodo verso il nord-Italia e i paesi del sud e nord America, ha comportato la mancata manutenzione, prima ordinaria e poi straordinaria, di alcune parti del centro storico, con conseguenze rovinose che, in alcuni casi, ne hanno causato la demolizione.

I vuoti urbani risultanti, sono spesso divenuti ‘spiazzi’ al servizio dei fabbricati contermini; il tutto senza cancellare definitivamente il preesistente tessuto viario ed edilizio, così come appare nelle tre formazioni caratterizzanti l’intero centro storico.

Il complesso del Castello Ducale, resta ancor oggi in larga parte leggibile nelle sue componenti volumetriche e linguistiche.

Lo stato attuale, necessita tuttavia di un pronto intervento, onde evitare la sua totale compromissione.

Del primo borgo – sulle immediate pendici del Castello, con caratteri ambientali, architettonici e tipologici, riconducibili in gran parte al periodo del basso Medioevo – è ancora intatta una piccola porzione (i pochi isolati rimasti, si attestano lungo le linee di pendenza circoscritte al Palazzo Ducale stesso): l’abbandono, il conseguente degrado e le relative ristrutturazioni e demolizioni, ne hanno compromesso i caratteri ambientali e tipologici.

La demolizione di edifici, eseguita dal Genio Civile negli anni ‘70 e ’80 del Novecento, ha comportato la creazione di vasti spazi contermini al Palazzo stesso, spazi che possono essere oggetto di recupero.

I temi di progetto

Il Workshop si propone di lavorare su alcune parti del centro urbano, nelle quali si riscontra la possibilità di intervenire in tre diversi ambiti tematici:

– recupero o restauro di parti di città o di edifici;

– progettazione degli spazi aperti (piazze, strade pedonali o slarghi).

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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