L’AQUILA – La campagna elettorale entra nel vivo e lo si vede dal tenore dei comunicati stampa che arrivano in redazione. Il primo stamane è di Stefania Pezzopane, che torna (per la milionesima volta ndr) ad attaccare il commissario Chiodi. Questa volta si parla dei “fondi stanziati per l’ampliamento dell’offerta formativa, dall’OPCM 3979 del 2011”.
“CINQUE MILIONI DI EURO IN FUMO”
“Cinque milioni di euro andati in fumo – grida la Pezzopane – tutto questo “grazie” all’inerzia e all’imperizia del presidente della Regione Gianni Chiodi, che da Commissario per la Ricostruzione non si è mai curato di assegnare all’Ufficio Regionale Scolastico i fondi stanziati per le scuole. Né tanto meno prima di lasciare l’incarico ha dato disposizioni in merito.
Il presidente della Regione e i suoi colleghi di partito – prosegue il comunicato – dopo aver tanto sbandierato il risultato (loro sì, che fanno campagna elettorale con le scuole), si sono poi lasciati sfilare sotto il naso 5 milioni di euro, che sono tornati nelle casse del governo, perché non spesi.
Una vera e propria strage di risorse, che rischia di aggravare ancora di più il disagio delle scuole abruzzesi. L’ennesimo colpo di spugna ai danni del nostro territorio. Sono andati all’aria due anni di lavoro, spesi per programmare idee, interventi e progetti formativi per gli studenti abruzzesi.
Ci siamo già attivati per recuperare il danno fatto da Chiodi, mettendoci in contatto con gli uffici del Ministro Barca, per sollecitare il governo a restituire all’Abruzzo quelle risorse.
Non possiamo lasciarci sfuggire un’opportunità come questa. A farne le spese saranno le scuole e in particolare quelle aquilane e del cratere, cui era destinati la maggior parte dei 5 milioni.
E di quanto sia necessaria una sana boccata d’ossigeno, ce lo dimostra il successo che sta riscuotendo tra docenti ed insegnati un altro progetto, “Scuole aperte”.
Con quei fondi siamo riusciti a finanziare programmi, che altrimenti sarebbero rimasti al palo, come lo sport per disabili o altre attività didattiche fondamentali, che la scuola non riesce a finanziare con fondi propri, perché non ne ha.
Se perdiamo definitivamente i 5 milioni di euro, molti altri progetti formativi, temo resteranno definitivamente in soffitta”.
SECCA LA REPLICA DELL’AVVOCATO ANTONIO MORGANTE:”CI SONO TUTTI E LEI LO SA”
“La Senatrice Stefania Pezzopane – ironizza dal Segretariato Generale della Presidenza Morgante – non sa leggere. E, per chi si appresta a sedere su una sedia senatoriale, rappresentando i cittadini abruzzesi,è grave! Afferma falsamente che 5 milioni di euro, stanziati da Berlusconi per l’offerta scolastica, sono stati restituiti al governo perchè Chiodi non è stato capace di spenderli.
La Pezzopane non ricorda che i milioni erano 8 e già 2,2 sono stati spesi da Chiodi. Non ricorda ancora che gli ulteriori 5,8 non sono stati spesi perchè qualcuno, lei e i suoi compagni di partito, hanno voluto una legge che ha fatto cessare l’emergenza il 31 agosto scorso, dopo una pluriennale battaglia contro il commissariamento.
Non riesce a leggere la relazione del Commissario che a pagina 28 del dossier informativo, punto 15, riporta esattamente la cifra di 5,8 milioni che il Governo deve trasferire alla Direzione Regionale Scolastica, secondo la ripartizione già effettuata da Chiodi.
In particolare 2,2 milioni devono andare alla Direzione Didattica “Amiternum”, 350 mila euro all’Istituto “Da Vinci” e 3,3 milioni per altri progetti definiti in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale. Quindi non solo ciò che si è potuto spendere si è speso, ma quello che si dovrebbe spendere è stato già definito e oggi è nelle mani del Governo che dovrà trasferire quei fondi agli Uffici scolastici.
Non creda la Pezzopane che con menzogne e incapacità possa riuscire a coprire il fallimento del cosiddetto passaggio all’ordinario che da quasi un anno (la prima OPCM blocca ricostruzione è del marzo 2012) paralizza tutto in una palude burocratica che sta portando allo sfinimento cittadini terremotati e imprese che lavorano alla ricostruzione.
In molti, dopo aver creduto alla magia del ritorno all’ordinario, cominciano ad accorgersi che si trattava solo di un miraggio decantato da personaggi che strumentalizzano per propri fini di carriera politica ciò che invece dovrebbe essere affrontato con equilibrio e capacità di fare.