L’AQUILA – «Sconcerto, amarezza e indignazione». Sono queste le prime reazioni tra gli iscritti al Sinpref – associazione sindacale dei funzionari prefettizi-, che a seguito delle intercettazioni tra l’allora prefetto dell’Aquila Giovanna Iurato e l’ex capo della Direzione centrale anticrimine Franco Gratteri, chiede al ministro dell’Interno di «intervenire immediatamente».
«Nella speranza che il quadro possa definirsi al più presto», «va detto che quanto emerso presenta aspetti estremamente inquietanti, dai quali la categoria, quotidianamente impegnata a difendere i valori della legalità e della solidarietà, intende immediatamente dissociarsi, lanciando un messaggio di profonda diversità», afferma Sinpref in una nota, chiedendo «trasparenza e fermezza laddove emergano fondati motivi di non osservanza di tali principi.
Il Viminale deve essere una casa di vetro», «non può avere alcuna ombra». Affermando che «sulla vicenda non pochi rilievi vanno mossi anche ai vertici ministeriali» il Sinpref chiede a proposito della Iurato, se «era opportuno (anche per l’interessata) conferirle l’incarico di Prefetto dell’Aquila dopo quello di responsabile del servizio tecnico logistico del dipartimento della pubblica sicurezza, struttura da tempo interessata da indagini ben note ed estremamente complesse».