L’AQUILA – A qualche giorno di distanza dal ritrovamento del cervo ucciso e decapitato in Comune di Opi, nuova macabra scoperta delle Guardie del Parco.  In località “Rocca tre Monti” di Civitella Alfedena, all’interno della Camosciara e quindi in  Zona di Riserva Integrale, le Guardie  hanno rinvenuto la carcassa di un esemplare di lupo ucciso, al quale è stata recisa di netto la testa: un orrore.

Le evidenti, inquietanti similitudini delle modalità di esecuzione dei due animali di specie protetta, lasciano chiaramente ipotizzare che non può trattarsi di isolati casi di bracconaggio, bensì di una vera e propria strategia di aggressione al Parco, evidentemente pianificata da ambienti ostili, in un momento  di relativa debolezza dell’Ente che è ancora in attesa del rinnovo degli Organi Istituzionali (Presidente e Consiglio Direttivo). In tale contesto l’accanimento contro le carcasse dei due animali, e soprattutto il taglio delle teste di entrambi, appare quasi come un avvertimento di tipo mafioso.

Un atto criminale  che altrimenti non potrebbe mettersi in opera perché la Camosciara è una delle Aree più controllate del Parco per la sua qualità ambientale e per la presenza diffusa di fauna protetta.

Un atto programmato con tempo, conoscendo i luoghi che il lupo ucciso frequentava, che mostra evidente la persistenza di ambienti ostili al Parco che mal  sopportano la recuperata efficienza dell’Ente in particolare per ciò che concerne il miglioramento dei controlli sul territorio.

Il Parco ha già iniziato le indagini che per ora sono svolte a “tutto campo”. Le Guardie hanno già sentito persone che potrebbero fornire indizi. 

Purtroppo, come dimostrano anche casi simili che si stanno verificando in alcuni altri parchi nazionali, tutto ciò potrebbe anche essere conseguenza della crisi che vivono i parchi stessi; crisi dovuta in particolare all’attuale inadeguatezza delle politiche ambientali, nazionali e regionali, e alla continua sottrazione di risorse finanziarie umane e professionali destinate ai parchi, che determina, di fatto, l’impossibilità di procedere alla efficace pianificazione e programmazione di attività e interventi a favore dei territori protetti. Nonostante il quadro sopra delineato,  e le limitate risorse finanziarie a disposizione, l’Ente Parco non arretrerà rispetto alla sua attuale politica di tutela, conservazione e promozione del territorio.

Secondo il Commissario del Parco Giuseppe Rossi “l’aggressione  alla  preziosa fauna del Parco oltre ad essere l’aggressione a un patrimonio della umanità  è anche una aggressione alla comunità locale e alla sua economia, che sembra mirare alla compromissione  dell’immagine, anche internazionale del Parco,  e al suo essere riferimento concreto per la conservazione  della natura e il perseguimento di uno sviluppo sostenibile e responsabile“.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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