L’AQUILA – Quanto la città è costretta soffrire per il Gran Sasso non è altro che il fatale palesarsi della cronica incapacità dell’amministrazione comunale di programmare per tempo anche i normali atti amministrativi quali appunto la revisione ventennale di un impianto di sua proprietà. 

Le promesse e l’urgenza e la logorante (per operatori, tecnici e operai)  attività di questi giorni cozzano con l’immobilismo dei mesi e degli anni scorsi quando non si è provveduto per tempo neanche alla ORDINARIA AMMINISTRAZIONE di una stazione montana.

Sembrerebbe quasi che si dorma per mesi, a volte per anni, proprio per arrivare a gestire tutto in emergenza, con modalità che poco hanno a che fare con la corretta e trasparente amministrazione della cosa pubblica. 

Tutt’altra musica invece in altri contesti, anche in casa nostra: il Parco del Gran Sasso – Laga programma e progetta a livello europeo accreditandosi con autorità a livello internazionale; si è dotato da anni di un piano urbanistico (piano d’area) che attende solo di essere implementato dai titolari dei terreni (comune e CTGS in primis). 

Lo stesso Parco del Gran Sasso – Laga, come ha recentemente illustrato alla II Commissione Consiliare, ha ulteriormente approfondito la progettazione territoriale ed attende che dal comune qualcuno “batta un colpo”. Ne va dell’attrattività turistica sostenibile del  comprensorio. 

Speriamo che anche in questi casi non si cada ancora nell’immobilismo paralizzante tipico di questi ultimi anni.

Nel frattempo, come sempre, il Sindaco continua (solo) ad annunciare progetti faraonici, ipotetici investimenti milionari, sviluppi eclatanti di un settore con il quale neanche dialoga. Figuriamoci se può pensare di gestirlo e svilupparlo. 

Su tutto ciò è ora ci si assumano le proprie responsabilità.

APPELLO PER L’AQUILA: “DARE IL BENSERVITO AL PRESIDENTE DEL CENTRO TURISTICO GRAN SASSO COMOLA”

Per tutto l’anno gli operatori del Gran Sasso e il povero bilancio del Centro Turistico pregano che faccia una bella nevicata per l’Immacolata, una data classica per l’apertura della stagione invernale.

Nevicò, ma le preghiere sono servite per le altre stazioni sciistiche regolarmente aperte e affollate, ma non per il Gran Sasso visto che gli impianti sono rimasti chiusi.
Il Sindaco allora assicurò la loro apertura per il 13 dicembre. Ma questo impegno non sarà mantenuto visto che anche per quella data gli impianti rimarranno chiusi!

Quanti soldi sono stati persi dal Centro Turistico per questo ritardo? Quanti dagli operatori economici della zona? Come si fa continuare a parlare di “rilancio del turismo” quando non si riescono a pianificare elementari lavori di manutenzione per garantire l’apertura degli impianti?
Invece di proclamare la costruzione dello skidome da 32 milioni di euro (ma il Sindaco non era per lo zero-consumo-di-suolo?), iniziamo umilmente a far funzionare per tempo quello che abbiamo!

Ma perché solo il Gran Sasso era chiuso l’8 dicembre?
Perché erano e sono ancora in corso i lavori di revisione della seggovia delle Fontari.
Infatti il relativo bando, della cui pubblicazione non si ha traccia, è stato fatto a fine settembre, assegnato a ottobre e i lavori sono partiti solo intorno alla fine delle stesso mese. La conclusione dei lavori era prevista per il 30 novembre salvo inconvenienti che spesso si verificano. E infatti gli impianti sono chiusi.
Insomma tutto all’ultimo momento come al solito e non causalmente.

Una gestione senza dubbio pessima. Infatti qui non contano i giudizi ma i risultati: impianti chiusi l’8 dicembre con tutta quella neve!
Chi amministra il Centro Turistico è il responsabile di questo disastro e delle perdite economiche dovute alla mancata apertura degli impianti.
Se a questo si sommano tutte le prove che mostrano una gestione quanto meno opaca del Centro Turistico non si capisce cosa altro debba combinare il Presidente Comola per far in modo che chi di dovere gli dia il benservito.

Per quanto ci riguarda abbiamo preparato sull’argomento un ordine del giorno che verrà presto discusso in Consiglio per mettere fine a questa gestione dissennata e discutere del presente e futuro della nostra montagna con la partecipazione di cittadini, di chi quella montagna la vive e di chi ci (dovrebbe) campare.

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10