L’AQUILA – “Per tutto l’anno gli operatori del Gran Sasso e il povero bilancio del Centro Turistico pregano che faccia una bella nevicata per l’Immacolata, una data classica per l’apertura della stagione invernale.
Nevicò, ma le preghiere sono servite per le altre stazioni sciistiche regolarmente aperte e affollate, ma non per il Gran Sasso visto che gli impianti sono rimasti chiusi”. 

La nota di Appello per L’Aquila ricorda che il Sindaco assicurò la riapertuglia degli impianti per il 13 dicembre. “Ma questo impegno non sarà mantenuto visto che anche per quella data gli impianti rimarranno chiusi!”

Quanti soldi sono stati persi dal Centro Turistico per questo ritardo? Si domandano da Appello per L’Aquila. Quanti dagli operatori economici della zona? Come si fa continuare a parlare di “rilancio del turismo” quando non si riescono a pianificare elementari lavori di manutenzione per garantire l’apertura degli impianti?

“Invece di proclamare la costruzione dello skidome da 32 milioni di euro  – prosegue la nota – (ma il Sindaco non era per lo zero-consumo-di-suolo?), iniziamo umilmente a far funzionare per tempo quello che abbiamo! Ma perché solo il Gran Sasso era chiuso l’8 dicembre? Perché erano e sono ancora in corso i lavori di revisione della seggovia delle Fontari.

Infatti il relativo bando, della cui pubblicazione non si ha traccia, è stato fatto a fine settembre, assegnato a ottobre e i lavori sono partiti solo intorno alla fine delle stesso mese. La conclusione dei lavori era prevista per il 30 novembre salvo inconvenienti che spesso si verificano. E infatti gli impianti sono chiusi.
Insomma tutto all’ultimo momento come al solito e non causalmente.

Una gestione senza dubbio pessima. Infatti qui non contano i giudizi ma i risultati: impianti chiusi l’8 dicembre con tutta quella neve! Chi amministra il Centro Turistico è il responsabile di questo disastro e delle perdite economiche dovute alla mancata apertura degli impianti.

Se a questo si sommano tutte le prove che mostrano una gestione quanto meno opaca del Centro Turistico non si capisce cosa altro debba combinare il Presidente Comola per far in modo che chi di dovere gli dia il benservito. Per quanto ci riguarda abbiamo preparato sull’argomento un ordine del giorno che verrà presto discusso in Consiglio per mettere fine a questa gestione dissennata e discutere del presente e futuro della nostra montagna con la partecipazione di cittadini, di chi quella montagna la vive e di chi ci (dovrebbe) campare”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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