L’AQUILA – Sul caso dell’affitto di un capannone industriale, poi sistemato per ospitare gli studenti della facolta’ di Ingegneria, la procura della Repubblica dell’Aquila va avanti con la richiesta del rinvio a giudizio dei tre indagati. La vicenda era stata sollevata dal professore Sergio Tiberti, membro del Cda dell’Universita’ dell’Aquila e da altri docenti sempre del Cda e dell’Rsu universitaria. Il pubblico ministero, David Mancini, contesta al rettore dell’universita’ dell’Aquila, Ferdinando di Orio, all’ex direttore amministrativo dello stesso ateneo, Filippo Del Vecchio e a un rappresentante della societa’ Gallucci Srl, i reati di abuso d’ufficio e truffa.

 L’inchiesta ruota sull’individuazione del capannone ex Optimes, di proprieta’ della societa’ Gallucci, per ospitare la facolta’ di Ingegneria e sulla stipula del contratto immobiliare, avvenuto prima del pronunciamento dell’Ute (Ufficio tecnico erariale) sulla stima effettiva dell’immobile, arrivata con un anno e mezzo di ritardo. Altro punto sul quale l’organo inquirente ha puntato il dito, e’ il contratto che l’universita’ ha stilato con Gallucci a quanto pare avvenuto senza gara e senza alcun confronto con le numerose offerte che venivano da altri costruttori. Contratto stilato sulla base di un versamento annuo di un canone di 1,9 milioni di euro piu’ Iva, quindi circa 2,5 milioni, ripartiti in 1,2 milioni per la locazione e circa 700 mila euro (per quattro anni) per il recupero delle spese per l’adattamento dell’immobile alle esigenze dell’ateneo. Secondo la stima dell’Agenzia del Territorio il canone che l’ateneo doveva pagare si aggirava tra i 715mila e gli 800mila euro. Nell’ambito dell’inchiesta, l’universita’ dell’Aquila figura quale parte offesa. Le indagini sono state portate avanti dalla sezione di Pg dei carabinieri.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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