L’AQUILA – Dall’Ufficio tampa del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca riceviamo la nota che di seguito pubblichiamo:

“Lo scorso 26 ottobre il sito”Aquilatv” ha pubblicato un “quiz-tipo” relativo alle prove preselettive del concorso Ripam Abruzzo, prima che la “banca dati dei test” venisse pubblicata sul sito del Formez. La deprecabile diffusione di questo “quiz tipo” ha creato significative ansie nei candidati, dubbi sulla correttezza della procedura e vivaci polemiche a livello locale.

“Pur essendo quanto avvenuto privo di rischi e conseguenze – stante, come già più volte ribadito, che si è
trattato della anticipazione di un quiz-tipo, comunque non sorteggiabile e non somministrabile il giorno dei
test, all’interno di una prova preselettiva di cui il prossimo giorno 9 novembre (secondo il bando di
concorso) saranno rese pubbliche tutte le risposte – è stata subito avviata una procedura di verifica interna
all’Amministrazione. Dalla verifica condotta dal Formez, “non è emersa alcuna falla nella banca dati del
Formez né nella procedura, né è emerso alcun comportamento irregolare tra i dipendenti dell’istituto”
(comunicato stampa del pres. Flamment del 2 novembre scorso). Dalla verifica nelle strutture del Ministro
per la coesione territoriale, è emerso che il dr. Roberto Petullà, in servizio presso le strutture del DISET dal 1 giugno scorso, alle ore 8,58 del 26 ottobre – utilizzando la propria e-mail di servizio – con sorprendente
leggerezza, ha trasmesso il “quiz tipo” alla giornalista che poi ha pubblicato la notizia.
“Il dr. Petullà- peosegue la nota- ha immediatamente trasmesso al Capo Dipartimento del DISET una nota con cui ha manifestato la propria intenzione di lasciare l’attuale incarico di rientrare da subito negli uffici di
appartenenza del Dipartimento della Protezione civile. L’ing. Mancurti ha condiviso con il Ministro Barca
l’amarezza per questa vicenda e ha accolto la suddetta richiesta, con la quale si evita che un singolo atto
individuale abbia riflessi sul buon andamento dell’Amministrazione”.
 
I PRECARI: I NOSTRI DUBBI SI RAFFORZANO
 
Nel paese dei capri espiatori, finalmente è stata trovata la talpa del concorsone. Non ce ne voglia il ministro Barca, ma sinceramente quei “dubbi e quelle ansie significative” di cui parla non solo non vengono dissipate, ma si rafforzano.

Innanzitutto ci sembra francamente assurdo che un funzionario di un ente, il DISET (Dipartimento sviluppo economie territoriali), che nulla c’ entra col Formez, sia in venuto in possesso con notevole anticipo di un quiz della banca dati (per la precisione il n° 3236). Nonostante la chiusura, a questo punto frettolosa, dell’ indagine interna promossa dal presidente Flamment.

E poi è inconcepibile che queste circostanze vengano alla luce solo perché “la talpa” pare abbia usato la mail di servizio. Come a dire che, se tutti coloro che hanno accesso alla banca dati o hanno ricevuto da qualcuno dei quiz, non utilizzassero mail di servizio per la diffusione di queste conoscenze, noi nulla ne avremmo saputo. A dispetto delle garanzie di sicurezza della banca dati che il ministro ancora oggi conferma. Insomma, non saranno queste dimissioni che potranno metter fine alle vicende di un concorsone che non è nato bene, si sta gestendo male e rischia di finire peggio.  

CONCORSONE, DI STEFANO

L’AQUILA – La rimozione dei fatti e la loro cancellazione nella vicenda Formez PA è inqualificabile.
Il Formez puo’ aver sempre garantito la corretta esecuzione dei concorsi in Italia nell’ultimo ventennio, ma la diffusione di una domanda correlata di risposta esatta prima dei tempi stabiliti non rende credibile l’imparzialità che il Presidente del Formez si vuole attribuire: un quesito tipo che non è ‘simile’a quelli presenti nella banca dati, ma inconfutabilmente uguale.
L’argomento inoltre non regge di fronte al fatto che la risposta anticipata di quel quesito non era a disposizione di tutti gli organi d’informazione, ma esclusivo appannaggio di uno.
Liquidare con poche righe di autoassoluzione la vicenda di un concorso pubblico al termine di una tanto veloce quanto discutibile ‘indagine interna’ non lascia soddisfatti i cittadini e le migliaia di precari che dovranno sostenere le prove selettive.
Ma l’aspetto più inquietante del comunicato stampa del Presidente del Formez è rappresentato dal fatto di voler evocare uno scenario di pressione politica per coprire una vicenda di cui è egli stesso è responsabile quale Presidente dell’ Associazione.
Non voglio invocare scomodi scenari nel rilevare che nel comitato di indirizzo di Formez PA siede L’Assessore regionale Federica Carpineta, né voglio ricorrere a facili dietrologie, ma la cortina polverosa e fuorviante che lo stesso Presidente ha strumentalmente alzato mi porta a supporre di tutto.
La situazione delicata in cui tutta la vicenda del cosiddetto “concorsone” è stata caratterizzata da superficialità, disattenzione e financo mistificazione; egli doveva consigliare prudenza e rigore interni, invece abbiamo assistito al più classico dei teatrini all’italiana.

Pietro Di Stefano

PRECARI COMUNE, RITIRARE LE DELEGHE AL FORMEZ

 “Un atto forte quale il ritiro delle deleghe al Formez”. E’ l’auspicio dei precari del Comune dell’Aquila in merito in merito alle polemiche degli ultimi giorni circa il famigerato ‘concorsone’. “Quanto accaduto – dicono in una nota – e’ la dimostrazione che la procedura impostata dal governo non e’ finalizzata ad una migliore gestione della ricostruzione, ma a fini ancora oggi tutti da chiarire. Stupisce che di fronte alla gravita’ di una fuga di notizie in un concorso pubblico le repliche del Formez siano cosi’ tiepide e noncuranti.

Tali modi di agire non forniscono le necessarie garanzie di trasparenza e imparzialita’ delle procedure. Inoltre – prosegue la nota – tale vicenda si somma alla mancata tutela delle professionalita’ acquisite, principio condiviso dallo stesso ministro Barca. Considerato, infine, che perseverare su questa strada metterebbe a rischio, in maniera forse definitiva, tutto il processo di ricostruzione, bloccandola per tutto il 2013, chiediamo che venga rimesso in discussione tutto l’impianto delle assunzioni al fine di non pregiudicare il lavoro fino ad oggi svolto.

Ringraziamo tutti gli esponenti politici locali che hanno denunciato la gravita’ dei fatti e auspichiamo – concludono i precari – che tutti gli amministratori convergano su un atto forte quale il ritiro delle deleghe al Formez in quanto sono venuti meno i motivi per cui erano state date”.

CONCORSONE, GIULIANTE

L’AQUILA – “Cialente faccia davvero qualcosa per i 17.000 candidati e per i precari: dopo essere stato in Procura, vada in Giunta e revochi l’incarico dato” al Formez: Lo afferma l’assessore regionale Gianfranco Giuliante. Il 24 agosto – ricostruisce Giuliante – la Giunta Cialente ha dato mandato a Formez per la gestione del concorso, delegandogli ogni decisione.

Dopo le pubblicazioni di un quesito con risposta da parte di un sito on line e dopo le pseudo spiegazioni del Formez, che la Pezzopane ha ritenuto sbrigative, fumose ed insufficienti a fugare dubbi, Cialente si dichiara insoddisfatto delle stesse, al punto di preannunciare denuncia in Procura. Cialente ci comunica che si augura chiarezza da parte della Magistratura! Una chiarezza dovuta ai 17.000 candidati e ai precari! Lo segue il suo Assessore Di Stefano, che sconfessa la Formez, ed il suo capo di Gabinetto nonche’ consigliere Provinciale Pietrucci, che chiede la sospensione del concorso. Nulla sembra aggiungersi in termini di chiarezza neanche dalle dichiarazioni di Carlo Flamment, Presidente Formez, che dopo essersi auto lodato, comunque, non spiega – e’ sempre Giulinate – come un quesito esemplificativo facente parte del ristretto numero dei quesiti-prova sia arrivato a L’Aquila.

Viene da chiedersi, alla luce della indignazione che Cialente ha voluto esternare e alla chiarezza che il Comune esige, quale sia il motivo per il quale Cialente non convochi immediatamente una Giunta per ritirare il mandato dato a Formez e/o a soggetto altro pure identificato nella Delibera n° 321 del 24 agosto 2012. Se da un lato la gravita’ dell’accaduto e’ tale da meritare un richiesto intervento della Magistratura, Cialente sa bene che un esposto in Procura ha tempi non coerenti con la data di svolgimento del concorso!

Pertanto, se davvero vuole fare qualcosa per i 17.000 candidati e per i precari, il Sindaco dell’Aquila provveda ad interrompere un rapporto che nasce senza ‘adeguate garanzie di trasparenza” cosi’ come sostiene egli stesso, i suoi Assessori ed il suo capo di Gabinetto. Qualora viceversa ha deciso di fare ‘ammuino’ – conclude l’asessore regionale Giuliante – continui con le sceneggiate, con le dichiarazioni fini a se stesse e prive di ogni efficacia per la soluzione del problema”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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